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Anguissa: “Che belli i discorsi di Spalletti, e mi diede un regalo! Su Osimhen e Kvara…”

Anguissa
Una lunga intervista per il centrocampista del Napoli che ha svelato tantissimi retroscena
Giovanni Montuori

André-Frank Zambo Anguissa, centrocampista del Napoli e uno degli assoluti protagonisti della scorsa stagione, ha parlato ai microfoni del The Athletic in cui ha toccato tantissimi temi. Elogi e retroscena su Spalletti, Osimhen e Kvara, oltre che un pensiero rivolto alla Champions.

Anguissa tra aneddoti e scudetto

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Le parole di Anguissa: "Lo scudetto è stato davvero incredibile, per me è stato il primo trofeo. Noi calciatori siamo visti come degli dei a Napoli e tutti sono pazzi di noi e meritavano questo successo dopo 33 anni. I tifosi qui ti danno tanto affetto, anche se a volte non è facile perché non puoi neppure uscire di casa. Già lo scorso anno siamo stati vicinissimo a vincerlo, ma abbiamo imparato dai nostri errori e siamo stati concentrati fino alla fine. Io volevo andare a Napoli per dimostrare di essere un grande calciatore. Incontrai Spalletti e dopo 2 giorni mi chiese di giocare subito titolare contro la Juve. Tutti mi elogiarono per quella partita, e io capii che potevo far parte di una grande squadre. Mi sento un calciatore completo anche perché bisogna fare tutto a centrocampo, correre, difendere, attaccare, avere resistenza, fare gol, assist. Prima segnavo di più, poi sono cresciuto grazie a Spalletti e sono migliorato in difesa diventando un calciatore più equilibrato. Come squadra siamo stati perfetti, volevamo vincerle tutte nonostante il +15 sulla seconda. Poi anche i giovani come Kvara e Kim che sono fortissimi sono rimasti sempre umili.


Spalletti mi piace, prima come uomo e poi come allenatore. Mi ha sempre supportato, anche se a volte urlava troppo (ride, ndr) ma lo faceva perché sapeva che potevo dare di più. Ti supporta se le cose non vanno bene e ti motiva mettendosi nei tuoi panni. Fa dei discorsi motivazionali da brividi. Si è sempre interessato a me e mi chiedeva come stesse la mia famiglia, cosa facessi nel giorno libero, mi ha anche regalato un orologio. A Kvaratskhelia ho detto che con lui la Georgia può diventare un grande Paese, e gli ho fatto l'esempio di ciò che Lewandowski ha fatto per la Polonia. "Non avere paura di esprimerti, gioca a calcio" gli ho detto una volta. Lui mi ha confidato che da quel giorno la sua stagione è cambiata. Mi piace molto, e non solo come giocatore! Lui chiede sempre consigli, lavora, ha fame di vittorie, per me è impressionante. Non si è mai montato la testa ed ha sempre lavorato a testa bassa. Quando giochi vuoi solo dargli la palla perché quello che fa è fantastico. Osimhen è un grande amico, mi aveva predetto lo scudetto a inizio stagione, per questo sono contento che abbia fatto tutti quei gol. Mi disse: "Fidati, farò del mio meglio per vincere lo scudetto". Aveva ragione. Champions? Siamo stati sfortunati ma comunque non eravamo mai arrivati ai quarti. La stagione, con lo scudetto, resta da record".