Napoli - Ogni promessa è debito e Carlo Ancelotti, che ha parlato a Dazn in una intervista mandata in onda in due puntate, si è sbilanciato ulteriormente: stavolta, osando, ha persino fissato il prezzo da pagare, nel caso il suo Napoli riesca a cogliere qualche successo. «C’è una canzone che mi piace più delle altre ed è ‘O surdato ‘nnammurato. La canterò nel caso il Napoli vinca». Un traguardo, uno qualsiasi, per cominciare.
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Ancelotti: «Se vinciamo canto ‘O surdato ‘nnammurato»
Ancelotti: «Se vinciamo canto ‘O surdato ‘nnammurato»
Poi la sua Napoli è tante altre cose, ovviamente: si parte dal cibo. «Impossibile pensare di replicare la pizza come la fanno qui. Ed anche la mozzarella». Ma l’argomento centrale, chiaramente, doveva essere, ed è stato il calcio: stavolta, suggestioni di mercato, provando a cercare un calciatore del passato, uno dei tanti allenati o con i quali Ancelotti ha giocato nella sua luminosa carriera, da introdurre nel San Paolo, per lasciare emozionare una platea che è di palato fine, che ne ha avuti di talenti, tra cui il più grande di tutti i tempi. E Ancelotti non si è sottratto al giochino: «Non è facile individuare un calciatore che ho avuto alle mie dipendenze e da far calare nel mio Napoli. Ce ne sono stati talmente tanti, che rischierei far torto a qualcuno, perché potrei dimenticarlo. Però è chiaro che porterei Van Basten o anche Zidane, penso i più forti che ho avuto a livello tecnico. Ma non vorrei ignorare Pirlo, Kakà e Ronaldo, non mi sembra il caso. Ed allora è preferibile non scegliere». Risatina per chiudere il San Paolo ai sogni impossibili.
CDS
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