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Ha allenato il Napoli nella stagione 1991-1992 e per trequarti in quella successiva, rimpiazzato poi

Ranieri

Ha allenato il Napoli nella stagione 1991-1992 e per trequarti in quella successiva, rimpiazzato poi da Ottavio Bianchi, e lo scorso anno è stato l’artefice principale della favola Leicester, vincitore della Premier League....

Redazione

Ha allenato il Napoli nella stagione 1991-1992 e per trequarti in quella successiva, rimpiazzato poi da Ottavio Bianchi, e lo scorso anno è stato l'artefice principale della favola Leicester, vincitore della Premier League.

Quest'anno ha vissuto una stagione sottobanco ed è stato sollevato dall'incarico a campionato in corso. Stiamo parlando di Claudio Ranieri, allenatore romano, che, sui taccuini de Il Mattino, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul Napoli:

Si dice, Sarri è poco concreto perché troppo concentrato sull'estetica.

"Una follia. A Napoli bisogna accendere un cero al suo cospetto e pregare che resti più anni possibili, perché questo è un progetto che può regalare tante soddisfazioni a tutti. Spero per i tifosi azzurri che rimanga davvero a lungo su quella panchina a cui sono tanto affezionato".

La sua vittoria con il Leicester ha illuso che non sono i soldi a fare la differenza in un mondo in cui tutti parlano sempre di fatturati e bilanci.

"No, è un'illusione. Vince sempre il club che ha più soldi. Quello che ho fatto io in Premier può capitare una volta ogni 18 anni... soprattutto quando ce ne sono tanti in più e ne sono tanti ad averne di più. In Inghilterra abbiamo realizzato un'annata incredibile e indimenticabile. Ma nel calcio quando compri i campioni più forti, non hai la sicurezza di vincere ma hai la sicurezza di arrivare sempre in cima.

Dalla Premier seguivo con curiosità la sua evoluzione. Quando c'era Higuain, era quello a cui più spesso veniva chiesto il sacrificio di non giocare titolare e forse si è sentito persino un po' frustrato da questa situazione. Poi partito l'argentino, l'intuizione di Sarri (Mertens). No, non sono sorpreso, era nella sua indole, ma è stato bravo il tecnico a capire le sue potenzialità nel momento del bisogno. E Mertens è stato bravo a sfruttare la grande occasione". REDAZIONE - Antonio De Crecchio.