Sull'esperienza maturata in carriera e la pressione tolta ai compagni più acerbi: "Durante una partita non è necessario. Ognuno lo sente da sé. In certe fasi, penso soprattutto alle occasioni degli avversari, può capitare che cerchi di calmare i ragazzi giovani o, al contrario, di spronarli. E ogni tanto, forse, devo anche dare loro un calcio nel sedere. Ma guardate la formazione titolare di venerdì scorso contro la Macedonia del Nord: molti di quei giocatori conoscono già la pressione nei loro club. Io gioco nel Real Madrid e lì non è diverso. Se perdi una partita, è subito crisi. Impari a conviverci. Ancora una volta: non dobbiamo lasciarci impressionare dall’atmosfera o dal loro gioco fisico all’inizio. Sta a noi avere il coraggio di giocare. Concentrati e con intensità. Abbiamo più qualità di loro. E se non riusciamo a restare calmi, ci siamo io e Kevin (De Bruyne, ndr) ad aiutarli".
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