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Bari, Polito: ”Vogliamo tornare in A! Caprile e Cheddira? Impossibile trattenerli”

Giovanni Montuori

Dopo 13 giornate i galletti occupano il decimo posto in classifica, ma il Ds è fiducioso per la promozione

Ciro Polito, dirigente sportivo del Bari, intervistato ai microfoni di Telebari, si è espresso sull'attuale situazione del club. La squadra, che si trova al decimo posto in classifica, nel campionato di Serie B, arriva da un clamoroso pareggio 3-3 con la Feralpisalò, ultima della classe, che dopo essere andata sotto di 2 reti, ha clamorosamente ripreso la partita, strappando un punticino prezioso.

Bari, le parole di Polito

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I risultati sono frutto del lavoro settimanale, con la Feralpisalò è arrivato mezzo passo falso, ma per come è andata la gara. È successo in passato, è successo questa volta, e succederà in futuro. Non c'è una spiegazione, in quelle situazioni hai un loop di venti minuti. Ma riprenderla e provare a vincere è segno di mentalità" Così l'ex portiere ha parlato in merito  all'ultimo incontro. Egli è perso però molto fiducioso sul prosieguo del campionato: ''La squadra sulla carta è più forte dell’anno scorso, ma non è detto che faccia gli stessi punti. Migliorare il passato campionato significa fare le prime due posizioni. Il Bari ha le basi per tornare in Serie A, avevamo annunciato che in tre anni avremmo cercato di farlo. Il primo anno è stato incredibile, ma Cheddira e Caprile erano difficili da trattenere e ora dobbiamo diventare squadra. I prestiti? Sono la cosa migliore perché non è detto che prendi un giocatore e fa bene, a Bari ci vogliono attributi. Vai a fare contratti e magari non rendono, li avresti sul groppone. Noi invece possiamo scegliere".

E il mercato?

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Argomento trattato con attenzione è anche quello della costruzione della squadra, che rispetto all'anno precedente, ha dovuto salutare anche nomi importanti e che ora deve far fronte ad alcuni infortuni: ''Visto l’infortunio di Maiello servirà sicuramente un play di valore qualora si trovasse, ora stiamo sacrificando Acampora, ma in quel ruolo è incatenato. Poi in base alla struttura di gioco andremo a intervenire, siamo vigili. Altri ruoli? Un altro attaccante lo dovremo prendere se continueremo con le due punte”. Spunto anche sugli acquisti estivi come Brenno, Aramu e Edjouma, : ''Il brasiliano è un portiere forte e internazionale, non è stato presentato benissimo qui anche perché doveva sostituire un ragazzo straordinario come Caprile. Ho voluto cercare un portiere all'estero perché in Italia non c'era tanto che mi soddisfacesse. Brenno ha una grande personalità, forse ha fatto qualche errore nella gestione coi piedi, su quel piano lì è normale che deve migliorare, ma come portiere può fare qualcosa di importante. Anche Alisson e Julio Cesar si sono dovuti adattare in Italia. Aramu sta benissimo, è un giocatore che dà l'anima, ancora non è riuscito a lasciare il segno, ma io confido possa avere l'opportunità di dimostrare il calciatore che è. Edjouma è un giocatore in più in mezzo al campo, se lo avessi preso come titolare sarei preoccupato, ma così no. Abbiamo tanti giocatori che non sappiamo dove metterli, se non si ambienta faremo altro”. L'ultimo, ma non per importanza, a essere nominato è l'ex Milan e Roma, tra le altre, Jérémy Ménez, indisponibile per infortunio e sicuramente una mancanza pesante: ''Pagherei tutto per averlo come quando l'ho preso. Veniva da una stagione straordinaria, è un calciatore che ci avrebbe dato una grande mano per esperienza e qualità. Ma come tempistiche è avanti: ha iniziato un po' di tattica con la squadra, penso che in un mesetto potremo averlo anche a disposizione. Dopo la sosta di gennaio avremo un calciatore ritrovato".



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