A partire dall’estate successiva DAZN non ha esitato – nel silenzio sciagurato e complice di FIGC e Lega – ad alzare in modo insensato i prezzi degli abbonamenti e a modificare le condizioni della fruizione. “DAZN – scrivevo sul Fatto il 20 giugno 2022 – a lungo nell’occhio del ciclone per la qualità pessima, specie nei primi mesi, del suo streaming, e per disservizi vari, ha appena annunciato le nuove condizioni per gli abbonamenti del secondo anno: più cari e restrittivi. L’ondata di proteste è stata immediata: ma come, dice la gente, siete stati un disastro e invece di scusarvi ora alzate i prezzi e restringete le condizioni di utilizzo? Le disdetta han già cominciato a piovere copiose”.
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