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Zanetti in conferenza: “Il Napoli è uno squadrone. Ecco cosa ha fatto la differenza”

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Il tecnico del Verona ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Paolo Zanetti, tecnico del Verona, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza commentando la vittoria degli scaligeri contro il Napoli in campionato.

"Che sensazione ho provato al gol di Livramento? Molta gioia! Io vivo questo mestiere in maniera passionale. Raramente in carriera ho giocato in uno stadio con questa cornice di pubblico. Questa piazza merita grandi risultati. È difficile, con questo stadio e questi tifosi, sbagliare l'approccio. Non si può accettare di avere una spinta del genere dietro per poi presentarsi in campo passivi. Oggi, secondo me, si è già creato un bel legame con la piazza. Ci tenevo che in campo, oggi, si presentasse una squadra con le contro palle!


Lazovic? È il nostro capitano. Le critiche le prendiamo tutti, ma noi siamo dei professionisti e dobbiamo dimostrare equilibrio sempre, consapevoli che la nostra gioia arriverà tra dieci mesi. Oggi gli ho chiesto grande sacrificio, avendo dovuto fare il quinto, e non è mai calato fisicamente. La mentalità fa la differenza, sempre! Quando hai la giusta mentalità, riesci a raggiungere risultati che neanche avresti immaginato.

Squadra che ha dimostrato un'energia positiva? Certo. A differenza della scorsa, non l'abbiamo subiti. I calciatori sono stati bravissimi ad interpretare la gara. È normale subire tiri dal Napoli, che rimane uno squadrone, tuttavia, anche noi abbiamo avuto le nostre occasioni. Appena alcuni calciatori si sono sciolti, abbiamo cominciato a giocare a calcio.

Prestazione di Livramento? È la stessa domanda ribaltata quando mi dite che sbaglio i campi. Alla fine, quando azzecco i campi, il merito è mio. Ma noi tecnici non abbiamo la palla di cristallo. Sono stato bravo a prendere le scelte giuste, come quelle di Livramento che ha segnato un gol. È la dimostrazione che la squadra è con me e che mi segue ciecamente.

Modulo? È determinato dalla scelta del modo di difendere. Ho sempre lavorato con una difesa a quattro, lavorando poco sullo spazio e tanto sull'inserimento, ma in rosa ho dei ragazzi predisposti ad essere aggressivi. I calciatori stranieri sono più abituati a lavorare nell'uomo contro l'uomo e, di conseguenza, dovevamo velocizzare il processo di crescita. Contro il Napoli bisognava difendere in superiorità numerica, a differenza della gara col Cesena. Non potevamo difendere in quattro contro cinque. Quando giochi uomo su uomo, il modulo viene determinato a specchio: ti adatti all'avversario.

Cosa ho detto ai ragazzi a fine primo tempo? Ciò che mi ha sorpreso di più è stato il risultato di settimana scorsa. Ammirandoli tutti i giorni in allenamento, non mi aspettavo un approccio del genere. Tuttavia, ad agosto è normale sbagliare una partita. Anzi, queste prestazioni ci aiutano a crescere. Settimana scorsa non avrei mai pensato che Mosquera avrebbe potuto siglare una doppietta col Napoli, invece è accaduto. È questo che serve a noi: la fame.

Prestazione del primo tempo? Eravamo in sofferenza, stavamo ancora giocando sotto il nostro standard. Nella ripresa, tanti calciatori sono cresciuti e, pertanto, abbiamo potuto dimostrare le nostre capacità prettamente tecniche".