Calcio Napoli 1926
I migliori video scelti dal nostro canale

serie a

Valente: “Dobbiamo salvaguardare il calcio, è un’industria importante per il paese”

Valente: “Dobbiamo salvaguardare il calcio, è un’industria importante per il paese”

Simone Valente, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, da sempre molto vicino al mondo dello sport, in un post su Facebook ha analizzato la situazione attuale che sta vivendo il calcio italiano per colpa dell’emergenza...

Francesco Melluccio

Simone Valente, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, da sempre molto vicino al mondo dello sport, in un post su Facebookha analizzato la situazione attuale che sta vivendo il calcio italiano per colpa dell'emergenza Coronavirus. Valente si è soffermato particolarmente sull'aspetto economico del calcio, visto come un'industria.

Valente: “Dobbiamo salvaguardare il calcio, è un’industria importante per il paese”

LE PAROLE DI SIMONE VALENTE

"Il dibattito sulla ripresa del campionato di calcio a cui stiamo assistendo da qualche settimana può essere eccessivo, inopportuno per certi versi, visto il momento drammatico che sta vivendo il Paese con migliaia di morti e milioni di persone in difficoltà economiche. Quando si parla di calcio in Italia, il dibattito s’infiamma, fa parte della cultura del nostro Paese. Può piacere o meno, si può essere tifosi di calcio oppure no, ma un dato deve sempre esser tenuto a mente: il calcio professionistico è un’industria e come tale va trattata.

Un’industria che genera spettacolo e intrattenimento e che vale il 7% del PIL italiano, dando lavoro a oltre 120mila persone. Per questo il calcio rappresenta un asset fondamentale del Sistema Paese italiano, a livello sportivo, economico e sociale. Voglio concentrarmi sull’aspetto economico, ragionando nella maniera più laica possibile, perché è quello che forse in tutte queste settimane è emerso poco e che è strettamente collegato alla tenuta del sistema sportivo italiano, soprattutto a quello di base. Il calcio professionistico incide da solo per il 70% del contributo fiscale complessivo generato dal comparto sportivo italiano. Nel 2016 la contribuzione fiscale e previdenziale aggregata del calcio professionistico ha sfiorato gli 1,2 miliardi di euro. Tutti soldi che entrano nelle casse dello Stato e che ritornano allo sport, a tutti gli sport. Fatte queste premesse, voglio evidenziare due punti".

BISOGNA SALVAGUARDARE IL CALCIO

"Per primo, penso che l’impegno delle istituzioni debba andare nella direzione di salvaguardare per interno il sistema sportivo, calcio professionistico compreso, cercando di non far fallire neanche una società, che essa sia quotata in borsa o di natura dilettantistica, salvaguardando il più possibile ogni posto di lavoro. E non parlo dei calciatori che guadagnano milioni di euro (e su questo si potrebbe aprire un dibattito infinito sull’etica o sulla competitività in campo internazionale) ma delle migliaia di lavoratori facenti parte delle società e del loro indotto i quali non possono permettersi di non ricevere lo stipendio per 4 o 5 mesi. Dobbiamo evitare che si generi un effetto a valanga dove, se soffre chi sta in alto, soffre, ovviamente, anche chi sta in basso. E penso a tutte le società dilettantistiche e ai settori giovanili".

IMPORTANTE RIPRENDERE IL PRIMA POSSIBILE

Serie A

"Il mio auspicio è che il prima possibile riprendano tutte le competizioni sportive, non solo il campionato di calcio, qualora si possano garantire tutte le condizioni di sicurezza per gli atleti e gli staff. Come spero che quanto prima possano riaprire palestre, centri fitness, piscine e attività sportive che si svolgono in mare o sui laghi. Il Governo deve lavorare per questo, eliminando ogni possibilità che si possano determinare categorie più tutelate di altre e che lo sport riparta come sta ripartendo il Paese".