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Trentalange, l’avvocato: “Dimissioni no ammissione di colpa, ma atto dovuto”

trentalange d'onofrio
Le parole del legale dell'ormai ex presidente dell'AIA

Giovanni Montuori

A Radio Crc, nel corso della trasmissione "Si Gonfia La Rete", è intervenuto Paolo Galinelli, avvocato di Alfredo Trentalange, che ha parlato delle dimissioni del suo assistito.

Trentalange, l'avvocato sulle dimissioni

criscitiello aia
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Le parole di Galinelli: "Il crocevia di tutta questa vicenda si svolgerà a breve e riguarda il consiglio federale, incontro previsto alle 13:40. Le dimissioni sono una presa di coscienza del fatto che un eventuale commissionamento avrebbe creato un grosso problema all'AIA, le dimissioni vanno lette in questo senso. Le dimissioni, Trentalange ha voluto rassegnarle dopo essersi presentato al procuratore federale Chinè e al presidente dell'AIA, proprio come fa un comandante della propria nave con l'equipaggio. Il collegio difensivo sa che quest'atto è dovuto e non per ammissione di colpa. Tengo ad aggiungere che ai vertici dell'AIA in passato non è mai arrivata nessuna segnalazione riguardo D'Onofrio, il quale quando è stato convocato alla procura federale per la vicenda Avalos, prima dell'estate aveva giustificato la sua assenza, tanto è vero che poi si è presentato a Settembre, ma nessuno poteva immaginare tutto quanto ci fosse dietro.

Adesso ci vorranno tre mesi per formare l'assetto nuovo e definitivo. Non spetta a me spiegare chi è Trentalange, è una persona di grande spessore, non si può parlare di tradimento in quanto non sussisteva un rapporto diretto tra Trentalange e D'Onofrio per chi sa come funzionano le varie candidature e proposte, la sua preoccupazione è incentrata sull'AIA e sui progetti che lui stesso aveva avviato, percepisce sofferenza e delusione. D'Onofrio ha tradito l'AIA fin da quando è stato procuratore regionale arbitrale, quindi prima dal 2009 e fino al 2021, in quanto è stato sempre componente della disciplina dell'AIA. Nel 2016 quando venne confermato come membro, Trentalange neanche era presente. Dunque D'Onofrio non ha tradito solo Trentalange, bensì tutto il collettivo AIA."