Jaap Stam, ex difensore del Milan, ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport soffermandosi sulla corsa scudetto e su altri temi legati alla squadra di Pioli.
serie a
Stam: “Il Milan merita lo scudetto. Ibra? Ma quale vecchio, può giocare altri 2 anni”
Le parole dell'ex difensore
Stam sul Milan e sullo scudetto
Le parole di Stam:
“Difensori? Ne so qualcosa. I trofei si costruiscono così, stando attenti dietro. Nel mio Milan, oltre al sottoscritto, c’erano Nesta, Cafu, Maldini, Serginho. Allo United Gary Neville, Irwin, Silvestre. E poi certo, in avanti c’era una sfilza di fenomeni”.
Ecco, forse manca questo? Solo 4 gol nelle ultime 7 partite.
“Ai miei tempi Berlusconi acquistava uno o due giocatori di livello a stagione. Nel 2002 è arrivato Nesta, nel 2003 Kakà, nel 2004 io. Questo Milan è squadra, e la squadra viene prima dei singoli. Pioli è stato bravo: ricordo il 5-0 di Bergamo, ora si sta giocando lo scudetto”.
Il segreto qual è, secondo lei?
“Progettualità, idee, programmazione, giovani. In questo va detto bravo a Maldini e alla società. Il Milan investe, non spende a caso”.
A proposito, Tomori l’ha sorpresa?
“Forte forte, davvero, soprattutto nell’uno contro uno. E poi è veloce, usa bene il corpo e sa marcare. Non è scontato, si fidi. Lui e Kalulu hanno trovato un’ottima intesa. Sono soldi spesi benissimo”.
In estate potrebbe arrivare il bis: Sven Botman.
“Chiunque lo prende fa un affare. Nel 2013 ero vice allenatore del Pec Zwolle in Olanda, lui aveva 13 anni e giocava nell’Ajax. Appena l’ho visto mi sono detto ‘beh, questo ragazzino non è male’. Consigliai al club di farci un pensierino, ma alla fine restò all’Ajax. Meglio così”.
Papin ha detto che le somiglia un po’.
“In qualcosina si, è un centrale tosto e solido, ma andiamoci piano. Io facevo anche il terzino poi. Deve dimostrare ancora, anche se lo consiglierei a chiunque”.
La sua miglior qualità?
“Visione di gioco, senso della posizione, buona tecnica. In più è uno di quei marcatori che quando ti sta addosso non ti molla più”.
Un difetto?
“La velocità, per questo lo vedo bene con Tomori. Si completano”.
L’investimento è alto, però.
“Chi lo prende sta a posto per 4-5 anni. Può giocare in una difesa a 3 o a 4. Ha tutto per diventare uno dei migliori centrali d’Europa. Ai tempi dell’Ajax, quando allenavo l’U23, lo vedevo giocare con quelli più grandi e pensavo che avrebbe fatto strada. Spero si confermi”.
Lì davanti c’è ancora Ibra, sorpreso?
“No, può giocare altri 2 anni. Va gestito, è ovvio, ha quasi 41 anni, ma averlo nello spogliatoio fa la differenza. Basta vedere dov’era il Milan senza di lui e dov’è adesso. Ha una personalità trainante”.
Ricorda una sfida con lui in particolare?
“Un paio di Milan-Juve dove ci siamo tirati calci e affrontati a viso aperto, ma sempre con rispetto. Sfida tra giganti la nostra. A fine partita ci siamo stretti sempre la mano. È un guerriero, uno tosto, proprio come me”.
E lei com’è da allenatore?
“Il contrario di com’ero da giocatore. Amo il calcio offensivo, mi piace far divertire la gente, io ero uno da tackle in scivolata. Cerco una nuova sfida e sono aperto a tutto, ovviamente anche all’Italia. Ho amato vivere lì, tra Lazio e Milan sono stati 5 anni bellissimi”.
Chi vince lo scudetto, Jaap?
“Spero il Milan. Il club cresce a vista d’occhio e se lo merita”.
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