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Spezia, Gyasi: “Ci manca solo la ciliegina sulla torta! Italiano allenatore perfetto”

NAPLES, ITALY - JANUARY 06: Tommaso Pobega of Spezia celebrates with Emmanuel Gyasi after scoring their team's second goal during the Serie A match between SSC Napoli and Spezia Calcio at Stadio Diego Armando Maradona on January 06, 2021 in Naples, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images )

Emmanuel Gyasi, attaccante dello Spezia, ha parlato ai microfoni della BBC Sport del campionato della sua squadra e di mister Italiano, oltre che dei suoi sogni passati e futuri. Di seguito le sue dichiarazioni. Spezia, parla Gyasi ed elogia...

Giovanni Montuori

Emmanuel Gyasi, attaccante dello Spezia, ha parlato ai microfoni della BBC Sport del campionato della sua squadra e di mister Italiano, oltre che dei suoi sogni passati e futuri. Di seguito le sue dichiarazioni.

Spezia, parla Gyasi ed elogia Italiano

 Francesco Pecoraro/Getty Images)

“Il mio sogno d’infanzia è sempre stato quello di indossare la maglia della nazionale del Ghana. Volevo diventare un calciatore e giocare per il Ghana: non ho mai avuto dubbi al riguardo. In passato avevo due idoli nella nostra squadra nazionale: Stephen Appiah e Asamoah Gyan. Erano fantastici, li adoravo e guardavo tutte le loro partite. Sono andato in Ghana da bambino e vivevo lì con i miei nonni e mio zio. È stata una grande esperienza per me, mi ha permesso di conoscere le mie origini e la cultura del mio Paese. Quando poi sono tornato in Italia, continuavo a sentire che il Ghana mi era molto vicino. Nonostante io sia nato in Italia e qui mi trovo molto bene, la mia terra di origine è il Ghana. Il mio legame con il Ghana non è mai svanito o diminuito nel corso degli anni. Queste sono le mie origini. Questa è la mia patria. È qualcosa di indelebile nel mio cuore.”

“C’erano state alcune speculazioni su di me, ma non avevo mai parlato con nessuno della Ghana Football Association prima, poi sono stato finalmente convocato! Il Ghana è un importante paese calcistico in Africa, con migliaia di bravi giocatori. Sono molto orgoglioso di me stesso. Il Ghana è una squadra nazionale forte, un buon mix di giovani interessanti con buone potenzialità e giocatori più esperti. Anche l’allenatore e il suo staff sono molto preparati. Le Black Stars hanno giocato diversi Mondiali e Coppa d’Africa: il nostro sogno e quello dei nostri tifosi è vincere il trofeo. Sappiamo che non sarà facile e dovremo pensare partita per partita, ma andremo lì per realizzare i nostri sogni. Dobbiamo credere in noi stessi”.

“Ho conosciuto Alfred Duncan e Kwadwo Asamoah (gli unici altri nazionali del Ghana in Serie A, ndr) quando abbiamo giocato contro il Cagliari, abbiamo fatto una bella chiacchierata dopo il fischio finale e mi hanno dato qualche consiglio, per questo li ringrazio“.

Gyasi poi parla del campionato dello Spezia:

“Abbiamo mantenuto il nucleo della squadra dell’anno scorso e questo ci ha aiutato a integrare i giocatori che sono arrivati in estate. Prima di giudicare effettivamenteil nostro campionato preferisco aspettare e mettere la ciliegina sulla torta. Finora abbiamo fatto bene, ma dobbiamo finire con nel modo giusto!”

“Non dimenticherò mai quel risultato. È stato un momento storico per noi. Alla fine siamo stati promossi in Serie A, cosa che non era mai successa prima nei 100 e oltre anni di storia del club. Lo Spezia è un grande club: si occupa di tutto e noi dobbiamo solo concentrarci sul nostro lavoro in campo“.

“Un giocatore deve essere fortunato e incontrare l’allenatore perfetto e questo è successo a me, sento la sua fiducia e questo mi ha fatto crescere molto.  È il mio terzo anno qui, lo Spezia mi sembra una seconda casa. Ho trovato la stabilità necessaria e la maggior parte di questo dipende dall’allenatore.”

“Cristiano Ronaldo ha vinto tutto e ha ancora la stessa determinazione: è un esempio che ogni bambino, che vuole diventare un calciatore, dovrebbe seguire.  Quest’anno ci siamo affrontati in campo, abbiamo parlato e ci siamo scambiati le maglie: normalmente lo vedevo in tv e all’improvviso era lì, in piedi davanti a me. È stata un’emozione incredibile, non posso persino spiegarlo”.