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Spadafora: “La Serie A va fermata, fino ad ora sono prevalsi gli interessi economici”

(Getty Images)

Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, si è espresso in merito alla situazione che sta coinvolgendo l’Italia ed anche la Serie A. Di seguito le sue dichiarazioni. Spadafora: “La Serie A va fermata, fino ad ora sono prevalsi gli...

Mattia Di Gennaro

Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, si è espresso in merito alla situazione che sta coinvolgendo l'Italia ed anche la Serie A. Di seguito le sue dichiarazioni.

Spadafora: "La Serie A va fermata, fino ad ora sono prevalsi gli interessi economici"

(Getty Images)

Sulla Serie A:"Condivido le dichiarazioni di Damiano Tommasi, Presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, e mi unisco alla sua richiesta. Non ha senso mettere a rischio la salute dei giocatori, degli arbitri, dei tecnici, dei tifosi che sicuramente si raduneranno per vedere le partite, solo per non sospendere temporaneamente il calcio e intaccare gli interessi che ruotano attorno ad esso. Ai cittadini chiediamo enormi sacrifici per impedire la diffusione del contagio e facciamo andare avanti lo sport. Altre Federazioni hanno saggiamente optato per uno stop per i prossimi giorni. Credo sia dovere del presidente della FIGC, Gravina, un supplemento di riflessione, senza attendere il primo caso di contagio, prima di assumersi questa gravosa responsabilità".

Sui provvedimenti non presi: "La Lega di Serie A e Sky si erano già rifiutate di concedere a migliaia di italiani di poter vedere in chiaro le partite. Si sono nascosti dietro presunte difficoltà normative che con l’autentica disponibilità di tutti si sarebbero potute ampiamente superare. Nei vari contatti di ieri, infatti, anche grazie alla collaborazione di Rai e Mediaset, si era arrivati vicini ad una soluzione equa per tutti gli attori e soprattutto di grande conforto per i tanti cittadini appassionati di calcio. E invece sono prevalsi gli interessi economici di realtà che pretendono di godere da sempre di un trattamento privilegiato e che vivono ormai fuori dalla realtà. Le società di calcio piuttosto valutino come superare le clausole vessatorie già all’attenzione dell’Antitrust per provvedere al rimborso degli abbonamenti e dei biglietti venduti per le prossime partite. Prenderó in considerazione nei prossimi giorni ogni iniziava utile anche legislativa per mettere ordine in un mondo che rischia di non rappresentare più valori etici e morali ai quali vorremmo che si ispirasse sempre".