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Serie A, il governo blocca il salva-calcio: anche il Napoli dovrà pagare delle tasse

de laurentiis napoli
Le ultime sulla decisione del governo

Leonardo Litterio

Senza ombra di dubbio il mondo del calcio è strettamente collegato al mondo dell'economia. Spesso e volentieri le squadre italiane si sono trovate in situazioni scomode a livello di tassazioni e fisco. Per questo motivo nel 2002 il decreto legge denominato "salva-calcio", convertito poi in legge nel febbraio del 2003, ha cercato di aiutare nel corso degli anni i club indebitati, permettendogli di pagare le tasse nel corso di vari anni.

Serie A, il governo blocca il salva-calcio: anche il Napoli dovrà pagare delle tasse

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Come riportato da "CalcioeFinanza", la situazione relativa alle tassazioni calcistiche e alla legge salva-calcio potrebbe cambiare a breve. Di seguito l'analisi effettuata dalla www:

"Il nuovo testo prevedeva che le tasse e i contributi sospesi nel biennio colpito dall’emergenza Coronavirus potessero essere versati integralmente il 22 dicembre oppure in 60 rate di pari importo spalmate su cinque anni, a fronte del pagamento di una mora del 3%. La nuova norma imponeva poi il versamento di tre rate entro sette giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del dl Aiuti Quater. Il governo e il ministro dello Sport Andrea Abodi, da parte loro, hanno sempre opposto ragioni di opportunità (oltre che di copertura finanziaria): l’opinione pubblica non avrebbe capito l’aiuto a club che spendono milioni per i calciatori tra cartellini e stipendi. Resta quindi da pagare quasi mezzo miliardo di tasse, con i club di Serie A inevitabilmente tra i più indebitati con il fisco:

  • Inter – 50 milioni di euro
  • Lazio – 40 milioni di euro
  • Roma – 38 milioni di euro
  • Juventus – 30 milioni di euro
  • Napoli – 25 milioni di euro
  • Fiorentina – 15 milioni di euro
  • Milan – 10 milioni di euro".