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Sconcerti: “La Serie A sta cambiando, si deciderà tutto negli scontri diretti”

(Photo by Getty Images)

Una Serie A avvincente è quella che si prospetta all'orizzonte: l'ha analizzata Mario Sconcerti, una delle firme più autorevoli del panorama giornalistico italiano

Mattia Fele

Il campionato di Serie A '21/'22 sta rivelandosi molto equilibrato ma anche molto appassionante: tante reti, spettacolo e squadre che giocano per vincere. Questa sera con Venezia-Torino si concluderà il quadro della sesta giornata, che vede un Napoli maturo ed adulto in testa alla classifica a +2 dal Milan di Pioli e a +4 dalla detentrice dello Scudetto, l'Inter. Quel che sembra è che le squadre che possono giocarsi le prime posizioni siano davvero tante, e si attende il ritorno sulla scena di una Juventus che - per ora - fa ancora un po' di difficoltà. Di Serie A ha parlato Mario Sconcerti, nel suo consueto editoriale mattutino di inizio settimana.

Sconcerti: "La Serie A si deciderà negli scontri diretti. E sulle prime tre..."

(Photo by Getty Images)

Questo un estratto dell'editoriale pubblicato da Mario Sconcerti sul Corriere della Sera:

"Le prime tre sono le uniche a non aver mai perso. Questo dice che il campionato si sta decidendo negli scontri diretti, le altre partite sono di contorno, imperdibili. Se succede, è la fine. Questo ha tecnicamente eliminato dalla prima parte della corsa non solo la Juventus, ma anche Atalanta e Roma. Il campionato ridotto a quelle squadre è molto bello. Inter-Atalanta è stata una partita antica, di un erotismo tecnico senza censure, ma anche di puro narcisismo. Non si fa battere il rigore a un debuttante. Né si cambia tutto l’attacco mentre si sta gestendo la partita.

[...]

Si può non vincere, ma si gioca per vincere. Per cento anni abbiamo seguito la media inglese, vincere in casa e pareggiare in trasferta. Oggi sono due punti persi in partenza. Gli scontri diretti vanno vinti perché sono gli unici che fanno differenza. Contro le altre quindici squadre si vince di default, anche soffrendo come il Milan a La Spezia o la Juve con la Samp. È nella partita tra favoriti che si fanno le differenze. È un calcio in questo lineare, ma confuso nel resto.

[...

È un calcio diverso, ha ritrovato il pubblico, ha il morso del debito, la pandemia gli ha insegnato a giocare in trasferta. Le partite sono spettacolari, Empoli e Bologna fanno sei gol in 90 minuti, non so dove potremo arrivare. Ma so che è soltanto l’inizio. Nessun dorma".