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Sconcerti: “Il Napoli è più completo e più forte, ma il campionato sta cambiando”

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L'analisi di Sconcerti

Mattia Fele

Mario Sconcerti, nota penna de Il Corriere della Sera, è intervenuto nel suo consueto editoriale sul giornale suddetto. Focus della sua analisi l'intera giornata di Serie A con le sue peripezie, con attenzione particolare a Milan e Napoli.

Sconcerti analizza il successo del Napoli

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Di seguito un estratto della sua analisi scritta:

"In questo effetto quasi da telecomando, il Milan è molto simile al Napoli, così Pioli a Spalletti. I giocatori vanno in campo come fossero una malattia felice, si contagiano uno con l’altro. Il Napoli adesso è più completo, ha una facilità straordinaria di diventare pericoloso appena accelera. Il Milan è meno spontaneo, sta mancando l’arroganza di Leao, mentre quella di Kvaratskhelia continua ad allargarsi su tutta la squadra. Prende tanti gol in più il Napoli, 9 contro 3 di un anno fa, che sarebbe un 200% in più, aumento statisticamente colossale. 

Il Napoli vince da sei partite, quindi sono 50 giorni che non cambia il suo vantaggio minimo sugli avversari. Sono ormai 10 punti sulla Juve, 8 sull’Inter, 5 sulla Lazio, 3 sul Milan, con percorsi peraltro quasi opposti in Champions. Non credo comunque siano indicazioni che portino a un pronostico. Il Napoli ora è la più forte, ma è un campionato che sta cambiando, la prima energia è stata scossa dai cambi di allenatori, gli infortuni continuano e il Mondiale deve ancora cominciare. Il Milan ha sofferto molto a Verona perché non ha avuto i diversivi di Leao. Diaz non ragiona da esterno, tutto questo non ha portato palloni a Giroud. C’è anche un ritorno generale alla marcatura a uomo, per questo si segna con più difficoltà. Se la permettono squadre che non hanno interesse a costruire troppo perché troppo inferiori nella costruzione. Marcare a uomo inoltre responsabilizza i calciatori. Ma dovranno passare molte giornate prima che la differenza tecnica delle squadre migliori si affermi su Udinese e Atalanta. O scappa il Napoli, o sarà una stagione lenta”.