L'Italia è uscita sconfitta a San Siro: tante le tematiche e le motivazioni. Da Donnarumma a Di Lorenzo, da Insigne a Bonucci. Le scelte di Mancini secondo alcuni sono state troppo conservatrici, ma in realtà il c.t. ha messo semplicemente in campo la formazione migliore. Gli errori sono venuti da una strategia tattica poco funzionale, e dagli episodi che hanno favorito il gioco della Spagna. Ne ha parlato la voce autorevole di Mario Sconcerti, firma importante de Il Corriere della Sera.
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Sconcerti: “Italia-Spagna? Il vero errore è stata la marcatura di Barella su Busquets”
Mario Sconcerti è intervenuto nel suo consueto appuntamento con calciomercato.com per commentare la sconfitta dell'Italia di Mancini
Sconcerti: "Il vero errore di Mancini? La marcatura di Barella su Busquets..."
Si legge così sul portale di calciomercato.com, dove è intervenuto Mario Sconcerti:
"Il grande errore della partita con la Spagna è stato il marcamento a uomo di Barella su Busquets. Quella sul regista che inizia l’azione è la tipica marcatura di un centravanti che parte da più lontano. Toccava a Bernardeschi. Non l’avrebbe limitato troppo, ma avrebbe tenuto Barella dentro il gioco. Così Barella è scomparso presto in un compito che non era il suo e non gradiva. La conseguenza è stato un vuoto in mezzo al campo in cui ha navigato da solo Verratti. Jorginho, ogni volta che si alzava dalla difesa per sorreggerlo, lasciava altrettanto vuoto davanti ai centrali.
Sui gol con cross da sinistra, prima Bastoni e poi Emerson sono rimasti soli contro Ferran Torres. E’ stata un’Italia squilibrata, con troppi giocatori in condizioni diverse e a disagio nelle marcature, da Di Lorenzo, a Emerson, a Verratti, allo stesso Bonucci. E con Donnarumma emozionato dai fischi.
Mancini è ora davanti alla parte più difficile del suo lavoro, trovare qualcosa di nuovo dopo aver esaurito il rinnovamento. La Nazionale resta buona, ma va un po’ scossa, riempita di qualche dubbio. Non so quanto potrà aiutarlo il campionato. Forse Zaniolo, forse Pellegrini, forse Spinazzola, l’uomo che davvero manca".
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