Da pochi giorni Franck Ribery ha annunciato il suo ritiro dal mondo del calcio giocato. Il francese sulla soglia dei 40 anni ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo e terminare la sua carriera in quel di Salerno.
serie a
Salernitana, Ribery: “Non volevo finisse così. Ora sogno di allenare un club”
Ribery: "Non volevo finisse così ma non c'erano altre opzioni. Ora sogno di allenare un club"
Di seguito le dichiarazioni di Franck Ribery rilasciate a "La Gazzetta dello Sport":
"Non sono una persona fragile, ma per i 3 giorni successivi non sono riuscito a muovermi. I dottori hanno detto che la situazione era molto grave. Ho provato a recuperare. Non riuscivo a credere di essere costretto a smettere. Avrei voluto scegliere io quando dire basta. Invece il mio calcio è finito. Il giro di campo sarà un momento particolare e molto difficile".
Sulle emozioni provate dopo il ritiro
"Ieri ho rivisto il video commemorativo della mia carriera, e ho pianto. Ho una mia sensibilità, un cuore. Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato, ma così è brutto. È successo tutto molto di fretta. Troppo. E mi fa male. Meno di un mese fa sono andato a Monaco di Baviera per un consulto. Pensavo: forse si trova una soluzione. Invece dovrò operarmi, ma solo per riuscire a condurre una vita normale. Però, appena sono rientrato alla Salernitana, tutti mi hanno aiutato. Mi hanno chiesto di restare in qualsiasi altro ruolo avessi voluto. Questo mi è servito a non pensare troppo".
Sul suo futuro
"Sono molto contento: in futuro vorrei allenare. Mi piace stare sul campo ed essere vicino alla squadra. Ai compagni ho detto che la cosa più difficile per me non era smettere, ma non poter aiutare loro tutti i giorni. Invece continuerò a farlo, in una città dove il calcio si vive come piace a me: con passione. E io sono innamorato del calcio. E poi il presidente Iervolino ha cambiato e sta cambiando le cose: si percepisce che c’è un progetto, una visione del futuro. Salerno merita grandi cose".
© RIPRODUZIONE RISERVATA