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Roma, parla il tifoso che ha mentito sulla sua malattia: “L’ho fatto per ridere”

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Ammette la verità Edoardo, il tifoso della Roma che aveva dichiarato di essere malato terminale
Bruno Stampa

Arrivano le parole di Edoardo, il tifoso della Roma che, stando a quanto verificato dall'AdnKronos, ha mentito sulla sua malattia nella telefonata che aveva suscitato forte commozione trasversalmente, all'interno della quale dichiarava di esser malato terminale e di avere in programma l'eutanasia in Svizzera, giorno in cui si giocherà la finale di Europa League. Il sostenitore giallorosso ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

L'ammissione di Edoardo: "Nessuna eutanasia in Svizzera il giorno della finale di Europa League”

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""Viviamo in una società in cui se stai male devi piangere e piangerti addosso. Se agli altri appari come uno che ride, che scherza, allora non può essere vero che soffri. Se uno sbaglio l'ho fatto è che ho definito 'terminale' la mia malattia, anche se poi mi sono corretto, per fortuna. La mia non è una malattia terminale ma comunque è cronica e incurabile. Ci convivo da anni e ho iniziato una cura sperimentale che mi costringe ad andare fuori Italia. Però in Svizzera al momento non vado. Il fine vita? E’ un pensiero per me estremamente rilassante, per questo l’ho citato. Io tengo duro per i miei affetti, per mia moglie, ma con questa malattia cronica che mi distrugge la vita quotidiana, con il medico che mi ha sempre assistito e operato e mi ha detto che non c’è nulla da fare… ecco, viene da pensarci“, aggiunge. “Quello che ho – racconta – lo sanno i miei genitori, due dei miei amici più cari e mia moglie, che perfino l’anno scorso, quando ci siamo sposati, mi ha curato amorevolmente al bagno all’oscuro degli invitati, naturalmente ignari di tutto. Quella telefonata alla radio, che mai avrei pensato avrebbe suscitato tanto scalpore, l’ho fatta perché mi faceva ridere che, pur in una situazione dolorosissima, il mio pensiero fosse sempre alla Roma, come pure oggi. Io scherzo sempre, la leggerezza mi aiuta. Per questo tanti amici che hanno sentito il mio intervento in diretta alla radio mi hanno preso per pazzo, riconoscendo la mia voce. Mi hanno chiamato in tanti, increduli di cosa nascondo”.


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