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La FIGC contro il razzismo: la Procura apre un’inchiesta sui cori a Bakayoko

Mattia Fele

Il no al razzismo deve essere urlato, non scritto. Sempre.

Un po' imbarazzante raccontare ancora di fenomeni di razzismo nel calcio italiano - ma anche in quello europeo - nel 2021. Sembra retorico, ma la realtà è che la società ha tutti gli strumenti per evitare di scadere in beceri ululati disumanizzanti, per demolire un retaggio profondamente sbagliato e di presunta superiorità. Il razzismo nasce dalla paura e dal sentirsi inferiori da parte un Occidente (e di un Nord del Mondo) nei confronti di altre culture che potevano essere migliori della nostra. È la sconfitta dello scambio e della convivenza. Un'inchiesta è un punto di partenza, ma non basta. Niente basta. 

La FIGC apre un'inchiesta per i cori a Bakayoko: le ultime

Si legge così sul portale di Gazzetta.it:

"Dopo la denuncia e l'esposto del Milan, la Procura federale della Figc ha aperto un'indagine a carico della Lazio per far chiarezza sui cori razzisti nei confronti del centrocampista rossonero Tiémoué Bakayoko, provenienti dal settore ospiti, durante la sfida del 12 settembre a San Siro. La Procura sta acquisendo i video della partita e gli atti in possesso della Questura di Milano".

E ancora, Gazidis:

"È un nostro impegno morale denunciare ogni forma di discriminazione che coinvolga il nostro club, che non possiamo e non dobbiamo ignorare"