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Stop campionato, il Cts: “Sì alla quarantena soft, ma la legge lo impedisce”. Ora decide il governo

Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport

Niente da fare, passo indietro rispetto alla linea sperata dalla FIGC sulla quarantena per i calciatori. La comunicazione del Cts ha riacceso i timori relativi ai passi da seguire durante la ripartenza. Nell’ombra, infatti, torna a circolare...

Sabrina Uccello

Niente da fare, passo indietro rispetto alla linea sperata dalla FIGC sulla quarantena per i calciatori. La comunicazione del Cts ha riacceso i timori relativi ai passi da seguire durante la ripartenza. Nell'ombra, infatti, torna a circolare la paura di uno stop definitivo, qualora un calciatore dovesse risultare positivo al coronavirus.

Secondo quanto riferisce La Gazzetta dello Sport, il verbale del Comitato tecnico-scientifico, consegnato al governo, ribadisce quanto espresso nel documento dell'11 maggio ossia le "chiare disposizioni riguardanti la quarantena di un soggetto risultato essere positivo a Sars-Cov2 e la quarantena precauzionale dei contatti del soggetto di cui sopra".

Qualora anche un solo membro dell'equipe risulti positivo al test molecolare (tampone, ndr), tutti gli altri componenti del gruppo dovranno da quel momento, per ovvie ragioni di prevenzione epidemica, essere oggetto delle misure che valgono per ogni persona residente nel Paese.

Il protocollo sulla quarantena nelle mani del governo

Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport

La proposta della FIGC, quindi, di mantenere isolato soltanto l'eventuale contagiato non è compatibile con il decreto legge. Quest'ultimo infatti regolamenta la quarantena per i positivi e per chiunque abbia avuto rapporti stretti con loro. Di conseguenza, pur essendoci il via libera del Cts alla procedura che permette di giocare "dopo aver verificato la negatività di tutti gli altri membri del gruppo", c'è da attendere la modifica del decreto.

La decisione spetta al governo.