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Serie A, troppe simulazioni: l’AIA valuta la reintroduzione di uno strumento

Giovanni Montuori
I vertici arbitrali pensano a sanzioni più rigide per difendere la regolarità e la credibilità del campionato

Il caso Gimenez - Parisi riaccende il dibattito sulle simulazioni in Serie A: troppi giocatori accentuano i contatti. L’AIA pensa alla prova TV come soluzione.

L’AIA valuta la prova TV per fermare le simulazioni in Serie A

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Le simulazioni stanno diventando un problema serio in Serie A. L’Associazione Italiana Arbitri sta valutando la possibilità di reintrodurre la prova TV per punire chi tenta di ingannare i direttori di gara. L’episodio tra Gimenez e Parisi in Milan-Fiorentina ha sollevato non poche polemiche: l’attaccante è caduto a terra dopo un contatto minimo inscenando un impatto ben più duro.

Con l’avvento del VAR la prova TV era stata in gran parte accantonata. Tuttavia, la crescente diffusione di comportamenti antisportivi spinge i vertici arbitrali - guidati da Gianluca Rocchi - a considerare misure più severe per preservare la regolarità del gioco. Il livello tecnico degli arbitri italiani resta elevato, ma anche il migliore può essere messo in difficoltà da simulazioni ben confezionate che, alla lunga, rischiano di alterare risultati e classifica. L’obiettivo è studiare sanzioni più rigide per chi tenta di ingannare gli arbitri con cadute plateali e sceneggiate che danneggiano la credibilità del campionato.