Dopo ben 18 anni si conclude l'era Preziosi. Il Genoa passerà nelle mani della 777Partners, società americana che entra per la prima volta in Serie A. Un nuovo inizio per il club ligure che potrebbe dare una svolta alle ultime stagioni passate sottotono.
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Preziosi dice definitivamente addio al Genoa: “Non ho venduto per soldi”
Dopo ben 18 anni si conclude l’era Preziosi. Il Genoa passerà nelle mani della 777Partners, società americana che entra per la prima volta in Serie A. Un nuovo inizio per il club ligure che potrebbe dare una svolta alle ultime stagioni...
Preziosi dice definitivamente addio al Genoa: "Non ho venduto per soldi"
Di seguito le dichiarazioni di Enrico Preziosi riportate da GianlucaDiMarzio.com:
La trattativa è iniziata a maggio, l’Intermediario mi aveva contattato l’anno prima, poi a maggio mi disse: “Se vuoi prendi un aereo e vieni a Madrid”, lì abbiamo conosciuto Blasquez e l’approccio mi è parso subito serio e concreto. Da lì è partita la negoziazione.
Per mesi, come in tutte le trattative serie, siamo riusciti a non avere un eco ed è questo che mi ha convinto, perché le altre trattative sono quasi sempre apparse sui giornali. È stata una negoziazione abbastanza lunga e complessa, molto approfondita nella due diligence: ad agosto è arrivato il primo accordo, a settembre abbiamo firmato il signing, e ora siamo arrivati al closing.
Sulla cessione del Genoa
Ho venduto in quanto non c’erano più i presupposti e c’era stanchezza e inquietudine nel rappresentare una società comunque importante: ho dovuto continuare, e di fatti gli errori si sono visti. Quando uno continua in una direzione ma non sente più le cose e ha l’obiettivo di cedere, è diverso da quando sei dentro al cento per cento. Non ho venduto per soldi, ma di sicuro ho cercato di trovare quella società e quell’insieme di persone che potessero assicurare il futuro del Genoa. Ho accettato la contestazione, ma non ho venduto per questo: volevo uscire a testa alta garantendo il futuro al Genoa e credo di esserci riuscito.
Tutti paventavano punti di penalizzazioni, problemi, ma i debiti li ho sempre onorati. Potevo fare meglio, ma non potevo fare di più . Abbiamo pagato ingaggi superiori a quello che ci potevano permettere, potevamo non farlo, ma volevo fare qualcosa d’importante anche se è evidente che non ci sono riuscito. Mi vergogno solo di una cosa: la mancata licenza Uefa e non aver giocato quello che avevamo meritato sul campo.
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