Il vicepresidente della Camera dei Deputati Giorgio Mulé, ha commentato ai microfoni di Dire l'approvazione dell'emendamento riguardante la Serie A, che è avvenuto ieri con alcune modifiche tali a porre un freno alle minacce ricevute da UEFA e FIFA.
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Mulé: “Dire che abbiamo paura delle minacce di FIFA e UEFA è una solenne fesseria”
Mulé sull'emendamento
—"Andremo a cambiare equilibri fermi a 20 anni fa. Si tratta di un emendamento che stabilisce un principio che dovrebbe essere considerato normale in ogni campo, ma che per il calcio sembra una rivoluzione: se in una Federazione c’è una componente che ha un peso anche economico straordinariamente importante rispetto alle altre, allora deve avere una rappresentanza maggiore. Nella fattispecie, la Serie A contribuisce con 120 milioni di euro e paga 1,2 miliardi di tasse pur avendo appena il 12% della rappresentanza, un peso così infinitesimale rispetto al contributo che apporta. Con questo emendamento vogliamo dare dignità a una componente che era stata fino ad oggi mortificata. Inoltre, è l’avvio di un percorso molto più ampio che riguarda l’intero sistema calcio e ciò che va cambiato, come i vivai e la valorizzazione dei giovani, che con un provvedimento successivo saranno contemplate. Al momento abbiamo inserito nel decreto solo questo emendamento perché urgente, ma quelli relativi agli altri ambiti sono soltanto rinviati. Dire che abbiamo paura delle minacce di FIFA e UEFA è una solenne fesseria, visto che l’emendamento è stato depositato il 23 giugno, mi chiedo perché la FIGC dovrebbe notificare quella lettera due ore prima che l’emendamento vada in commissione. La FIGC, se avesse avuto un grosso problema, avrebbe potuto segnalarlo per tempo, anche perché il Parlamento va rispettato. Si è evidentemente agito in maniera strumentale da parte di qualcuno che vuole conservare il sistema attuale, arroccandosi in maniera medievale. Non abbiamo cambiato il testo dell’emendamento in seguito a pressioni, ma le modifiche erano arrivate, per reinserirlo nel perimetro del decreto, ben prima di quelle urla sguaiate diffuse su giornali e siti con lettere pilotate. Sono invece rimasto colpito positivamente dell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport da Gianni Petrucci, che da presidente della Federbasket ha detto che se le leghe maggiori di calcio e pallacanestro acquisissero maggiori poteri non ci vedrebbe nulla di male, perché sono quelle che hanno maggiore visibilità e impatto economico. Questo è l’approccio corretto, lo stesso che ha avuto il ministro Abodi quando dice che l’emendamento è solo il primo passo per una soluzione equilibrata e di buonsenso rispetto a tutte le grandi questioni che sono rimaste senza risposta da oltre 10 anni".
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