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Moggi risponde a Moratti: “Evitasse di parlare di Calciopoli!”

Redazione

La risposta non tarda ad arrivare: Luciano Moggi si fa trovare pronto e risponde alle accuse dell'ex presidente nerazzurro Massimo Moratti, reo secondo Moggi di tirar fuori la questione Calciopoli ogni volta che Inter e Juventus si affrontano

Luciano Moggi con le sue dichiarazioni rilasciate ad AdnKronos risponde alla lunga intervista di Massimo Moratti, che aveva accusato nuovamente l'ex direttore generale della Juventus per la querelleCalciopoli. Ieri pomeriggio l'ex presidente nerazzurro aveva stuzzicato e non poco il mondo Juve con le sue parole inerenti alla questione mai risolta di Calciopoli e sulla sempre calda disputa del famosissimo contatto Ronaldo-Iuliano, che secondo il ricco imprenditore italiano avrebbero alimentato fortemente la rivalità tra i due club.

Moggi: "L'Inter rischiava più di tutte le altre con Calciopoli ed invece..."

Nella primo estratto delle sue dichiarazioni, Luciano Moggi attacca l'Inter ed il suo ex presidente:

"In Inter-Juventus c'è la memoria di quello che era, che scaturisce soprattutto dalle parole di Massimo Moratti. Prima si dice di non parlare più di calciopoli, poi regolarmente questa partita mette di fronte a ricordi che non sono veri"

Prosegue poi trattando argomenti che a distanza di anni fanno ancora discutere, come la questione Recoba e la non competenza dell'ex presidente nerazzurro che per Luciano Moggi non faceva altro che collezionare giocatori come se questi ultimi fossero delle figurine:

"L'Inter è anche andata a fare una patente falsa per fare un passaporto falso per tesserare Recoba da comunitario e farlo giocare in Serie A e sarebbe meglio che per una volta Moratti andasse alla partita, considerasse che lui ha giocato con le figurine anziché fare il presidente di una squadra di calcio vera, è un tifoso che si diverte. Sarebbe bello che in questo momento si chiudesse la bocca".

Conclude le sue dichiarazioni ribadendo che nell'affaire Calciopoli l'Inter ne è uscita impunita:

"Palazzi, procuratore al tempo di calciopoli, raccontava che l'Inter rischiava più di tutti per il comportamento in negativo del suo presidente. Poi c'è stata la prescrizione".