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Ministero della Salute, Zampa: “In trattativa per la ripresa del calcio”

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Sandra Zampa, sottosegretaria del Ministero della Salute, ha parlato della ripresa del calcio ai microfoni di Radio Punto Nuovo. Di seguito le sue dichiarazioni. Ripresa del calcio, trattativa Ministero-Comitato Sul comitato: “Non ho...

Mattia Di Gennaro

Sandra Zampa, sottosegretaria del Ministero della Salute, ha parlato della ripresa del calcio ai microfoni di Radio Punto Nuovo. Di seguito le sue dichiarazioni.

Ripresa del calcio, trattativa Ministero-Comitato

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Sul comitato:"Non ho partecipato ai lavori del comitato tecnico-scientifico che ha una sua autonomia. Posso, però, dire che la richiesta che il comitato fa è quello di poter avere garanzie che ci sia la sicurezza. Molti speravano che al 4 Maggio ci sarebbe stata una ripartenza a 360° e mi sento di dire due cose: non è mai stato detto che il 4 Maggio sarebbe diventato un liberi tutti, ma che dobbiamo consolidare i risultati già ottenuti; in secondo piano noi non siamo fuori dall'epidemia, quando il luogo da dove tutto è cominciato ha riaperto, c'erano 6 casi al giorno. Ieri noi abbiamo avuto più di 260 casi, quindi il tasso di riproduzione del virus deve ancora scendere per tornare alla normalità. Il comitato sta discutendo per assicurarsi la sicurezza di tutti gli atleti, dei tifosi e di tutto il mondo che ruota attorno al calcio. Non ho partecipato ai lavori del Consiglio perché non è previsto che i sottosegretari partecipino, c'è la comprensibile voglia di tutti i Ministri di rappresentare i propri mondi, ognuno di noi ha la pressione addosso".

Sulla trattativa: "E' evidente che c'è una trattativa che passa verso un vaglio rigoroso che è un comitato tecnico-scientifico, che ieri ha fatto discutere a proposito di qualche aspetto dove ci si aspettava maggiore apertura. Noi non siamo fuori dall'epidemia e se sbagliassimo questi primi passi, sarebbero fatali. Voglio ricordare a tutti che è cominciata con un piccolo focolaio a Codogno che è diventato un grosso incendio in Lombardia, poi in Piemonte, in Emilia Romagna ed in Veneto. Le discrasie sono dovute solo al fatto che qualcuno si aspetta e spera di più. Intanto sappiamo che alla fine si tiene conto di tutte le ragioni e la politica si assume la responsabilità di decidere. Quello che è stato deciso finora è per mettere in sicurezza la salute. E' ovvio che non possiamo tenere il Paese bloccato per una questione economica e per questo c'è stata una leggera apertura. Bisogna fare un passo alla volta ed avere pazienza".