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Milan, Rebic: “Non ho mai parlato con Giampaolo, odio quelli come Higuain”

Rebic   (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Ante Rebic, attaccante del Milan, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di SportWeek in cui ha parlato di diversi argomenti, in particolare dei primi 6 mesi rossoneri e poi della rinascita totale in questo 2020 con l’arrivo di...

Francesco Melluccio

Ante Rebic, attaccante del Milan, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di SportWeek in cui ha parlato di diversi argomenti, in particolare dei primi 6 mesi rossoneri e poi della rinascita totale in questo 2020 con l'arrivo di StefanoPioli e di ZlatanIbrahimovic. L'attaccante croato ha anche raccontato del ritorno a Francoforte di inizio gennaio, spiegando lo "scoop" di mercato.

LE PAROLE DI ANTE REBIC

Rebic   (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Queste le parole dell'attaccante del MilanAnteRebic: "Boban è stato decisivo per il mio arrivo al Milan. Mi ha chiamato anche dopo la Juve. Era contento che stessi dimostrando che aveva fatto bene a prendermi.

Con Giampaolo non ho mai parlato. Quando a gennaio sono andato a Francoforte per vendere la mia casa e i giornali invece hanno scritto che tornavo all’Eintracht. Pensai 'Voglio fare quattro-cinque partite di fila al Milan. Se le giocherò male, vorrà dire che questo non è il mio livello e sarò il primo a dire che non posso rimanere'. Non volevo andar via senza avere un’occasione. Quando questa è arrivata, l’ho presa.

So quali sono le mie qualità, sono fisicamente forte, veloce, gioco con entrambi i piedi. E poi sono forte nella testa. Faccio un esempio. Nella partita vinta contra la Juve, a un certo punto ho detto qualcosa a Higuain. Non mi piacciono quelli come lui che, grandi e grossi, a ogni contatto restano a terra per tre minuti. Idem Bernardeschi. Lo stesso era successo con la Spal.

Anche Ibra prende un sacco di botte ma si rialza subito e senza un lamento, altri piangono troppo. Insomma, dico qualcosa a Higuain e Szczesny mi fa: “Perdi 2-0, non fare il fenomeno”. Non gli rispondo. Normalmente avrei replicato, perché un’altra cosa che non mi piace è quando mi sottovalutano. Ma stavolta non ho aperto bocca. A Szczesny ho risposto in un altro modo, con il gol. Questa è la mia forza nella testa: chi mi attacca, mi carica".