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Mihajlovic racconta la malattia: “Questa volta è stato mentalmente più pesante”

mihajlovic donnarumma

Sullo scudetto: "Tifavo Napoli, mi piace la gente, sarebbe stato bello anche per l’Italia in cui vincono sempre gli stessi..."

Giuseppe Canetti

Sinisa Mihajlovic, che domani tornerà sulla panchina del Bologna dopo essere stato costretto al ricovero in ospedale dal ritorno della leucemia, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Ve ne proponiamo un estratto molto interessante, in cui si è soffermato anche sul Napoli.

Le parole di Mihajlovic

mihajlovic

Ecco quanto dichiarato dal tecnico serbo ai microfoni della Rosea:

"Se voi giornalisti mi siete mancati? Sì sì, ma siete un male necessario, a volte... Rivedervi fa parte della normalità e quindi in certi casi ti mancano anche certe situazioni. Vado a Venezia sì. Nel momento in cui sono entrato all’ospedale e sono venuti a salutarmi De Silvestri e Soriano il sogno era quello di tornare alla normalità e di vedere il giorno in cui uscire per riprendere il mio habitat naturale. L’obiettivo era quello. Ritrovarsi dopo trenta e passa giorni in campo è stato bellissimo, un’emozione indescrivibile. A volte si danno cose per scontate, ma la vita bisogna godersela minuto per minuto. Quando passi certe cose è lì che comprendi i valori nella vita. Anche una passeggiata ti può dare energia e la sensazione di tornare appunto alla normalità.

"Questa volta? E’ stato più pesante dal punto di vista mentale, non c’era possibilità di visita, è venuta solo mia moglie con un permesso speciale, nessun altro poteva entrare. La prima volta in cui andai all’ospedale non c’era ancora il Covid e ricordo che mi vennero a trovare Morandi, Ferrero, gli amici. Stavo così, sempre da solo, in una camera: è stata dura. Ho sofferto molto. E la forza ti arriva dalla famiglia grazie alla tecnologia e l’altra famiglia che sono i miei giocatori: mi hanno reso orgoglioso. Cercavo di aiutarmi grazie a loro. Dalla mattina alle sei e mezza a sera era una tortura: dovevamo arrivare all’obiettivo e l’abbiamo fatto".

Sullo scudetto

"Tifavo Napoli, mi piace la gente, sarebbe stato bello anche per l’Italia in cui vincono sempre gli stessi; tra Milan e Inter non ho preferenze".

Sul livello della Champions

"L’altro giorno mi ha chiamato Arrigo Sacchi: noi come mentalità siamo ancora lontani da quel tipo di gioco, altre squadre fanno un altro sport, altra intensità oltre alla qualità, lì si rischia mentre in Italia sono tutti molto preoccupati e lo spettacolo ne risente. Ho visto anche Orsato, è stato meraviglioso. A volte lo sento e gli dico: ma perché non fate così anche in Italia? Da noi si buttano per terra, il gioco è spezzettato, in Inghilterra vedrai una volta i medici entrare in campo, qui quasi sempre...".

Sulla partita tra Bologna e Venezia

"Rispetto alla gara contro la Roma qualcosa cambieremo. Il Venezia? Partita molto difficile, hanno fatto molte sconfitte di fila, se perdono sono in B ma giocano in casa e faranno di tutto, sono disperati. Noi dovremo essere equilibrati, sereni, fiduciosi, lucidi e non cadere nelle provocazioni. E spietati, pensando solamente a noi perché dobbiamo anche riscattare la gara dell’andata: avessimo giocato altre dieci volte non avremmo mai perso".