Marco Rossi, ct dell'Ungheria, ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne di Repubblica. Il tecnico benedice la sua scelta di allenare il paese di Orban e ricorda quando circa 11 anni fa veniva umiliato a Cava de Tirreni:
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Ungheria, Rossi ricorda il suo passato a Cava: “Sputavano su mia moglie e mia figlia”
Così Marco Rossi (Ct dell'Ungheria) a Repubblica
“Hanno fatto qualcosa di più abietto e schifoso delle minacce, perché sputare in tribuna su mia moglie e mia figlia è una cosa che credo sia successa solo allora. Dopo era una situazione durissima perché non riuscivo a ottenere un lavoro. Mi sentivo inadeguato, l’opportunità di andare in Ungheria è stata una benedizione. Oggi ho un contratto fino al 2025, e anche se ho una clausola di rescissione non ho intenzione di andar via. A differenza, però, di quanto fatto all’indomani dell’Europeo, quando declinai offerte e incontri con dirigenti della Premier, oggi le valuterei”.
Sul suo rapporto con Orban
"Devo dire che con Orban ho un bellissimo rapporto basato esclusivamente sul calcio perché lui è un intenditore. Io, invece, non parlo di politica perché non ne so nulla. Credo che, nel mondo, di tuttologi ce ne siano già abbastanza, dai virus alle guerre, lascio a loro il compito di pontificare”.
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