L'ex calciatore Claudio Marchisio, ospite al Festival dello Sport di Trento, ha analizzato la situazione attuale della sua Juventus. Ecco quanto, delle sue parole, è stato evidenziato da CalcioNapoli1926.it.
serie a
Marchisio: “La Juventus fatica con squadre di bassa classifica, non me ne capacito!”
Marchisio: "Juventus? Da tifoso, soffro nel vedere la squadra che è oggi"
Di seguito le dichiarazioni di Claudio Marchisio riportate da TuttoMercatoWeb.com:
"La Juventus è stato il primo amore sin da bambino. Non dimenticherò mai il primo giorno nel 1993 in cui entrai nel club per la prima volta. Avevo il sogno di indossare quella maglia. Poi è andata bene, gli anni più belli sono stati quelli dell'adolescenza. Anni vissuti anche sotto pressione, più di quando bisognava lottare per vincere titoli. Io ricordo quando tornavo dagli allenamenti con mia madre, a cui confessai che non ce la facevo più a fare sacrifici. In fondo andavo a scuola, mi allenavo, cenavo in macchina e non vedevo mai i miei amici. Mia madre mi disse di aspettare un mese e vedere come sarebbe andata. Ricordo ancora oggi quel consiglio, è stata una fortuna per me. In un percorso devi avere la fortuna di avere accanto a te anche gli insegnanti e gli insegnamenti giusti".
Sul segreto della sua Juventus vincente
"È stato toccare il fondo. In quei record, in quegli scudetti di fila ci sono tanti record nei record. È iniziato tutto dal fondo. Dalla B, dai settimi posti in campionato. È stato bravo Conte quando venne alla Juventus perché riuscì a toccare l'animo. Ci disse che bisognava mettere in campo, scusate il termine, i coglioni. Bisognava avere un'anima per dimostrare che non eravamo quelli di prima. A volte siamo anche partiti male, ma non con il carattere siamo usciti alla distanza. Si parla molto della Juve di oggi: si esce fuori dalle difficoltà soltanto con il gruppo. Che poi è questo il DNA della Juve. La finale di Champions League contro il Barcellona nel 2015 e la prima in B con il Rimini, sono date particolari. Alla prima in B ricordo che pareggiammo, in quella finale di Champions credevamo davvero nella possibilità di vincere. È andata diversamente, non riesco a digerirla quella partita. Resta sempre la sensazione di una coppa stregata. Il rammarico è legato al fatto di non aver mai vinto la Champions League. Io l'ho vissuta anche da raccattapalle al Delle Alpi. Purtroppo resta un rimpianto".
Sulla Juventus di oggi
"Si soffre nel vedere la Juventus di oggi, è una stagione particolare. Chiaramente le aspettative sono sempre alte complice anche la campagna acquisti, poi sta andando diversamente. Da tifoso della Juve non mi capacito che si faccia fatica contro squadre di bassa classifica, logicamente con tutto il rispetto per queste formazioni. Mi auguro che ne possano uscire tutti insieme da questo periodo staff tecnico e giocatori, magari la pausa può servire".
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