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Lippi: “Giusto finire il campionato, anche a porte chiuse! Ma prima battiamo il virus”

Lippi: “Giusto finire il campionato, anche a porte chiuse! Ma prima battiamo il virus”

La vita in Cina sembra tornare pian piano alla normalità. Seppure con le giuste precauzioni, la vita sembra ricominciare lì dove tutto ha avuto inizio. A parlare della situazione nel Paese orientale, ai microfoni di Sky Sport, è l’ex ct...

Alfredo Russo

La vita in Cina sembra tornare pian piano alla normalità. Seppure con le giuste precauzioni, la vita sembra ricominciare lì dove tutto ha avuto inizio. A parlare della situazione nel Paese orientale, ai microfoni di Sky Sport, è l'ex ct campione del mondo Marcello Lippi. L'ex allenatore di Napoli e Juve tra le altre, ha raccontato come svogle la sue giornate in quarantena e com'è la situazione in Cina in questo momento: "Come passo le giornate? Prestando attenzione alle restrizioni che ci sono state date, sperando che presto la situazione possa migliorare. E poi guardo tante partite del passato, le grandi vittorie che possono essere un bel segnale in questo periodo difficile. L'emergenza Coronavirus in Cina? È stata affrontata con grande rigore, soprattutto nella città di Wuhan. La battaglia è stata vinta, la città è stata riaperta. Il problema ora sono i contagi di ritorno".

 FLORENCE, ITALY - MAY 20: Massimiliano Allegri manager of Juventus FC and Marcello Lippi during the FIGC Hall of Fame 2019 on May 20, 2019 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Lippi: "Quella sera sapevano che avremmo vinto il mondiale"

Dopo l'aspetto attuale, Lippi ha parlato anche quello puramente tecnico della sua vita. Ripercorrendo quella memorabile notte del 9 luglio 2006, quando l'Italia si laureò campione del mondo e parlando della situazione attuale delle squadre:

Le sensazioni prima di scendere in campo per la finale del Mondiale?

"C'era la sensazione che avremmo vinto, che quella volta sarebbe toccato a noi. Contrariamente a quello che la gente che può pensare, prima della finale della Coppa del Mondo non si dice niente alla squadra. I giocatori non vedevano l'ora di scendere in campo per vincere".

Quanto è importante parlare con la squadra?

"Il rapporto con la squadra è importante. Gli allenatori che riescono ad ottenere i risultati migliori, sono quelli che riescono ad entrare nella testa dei giocatori. Io ho sempre voluto essere una guida per i miei giocatori, ho avuto grandi dialoghi con i miei leader. Non nascondo che ho chiesto loro di darmi una mano, perché è giusto coinvolgere certi giocatori. Ho avuto la fortuna di allenare grandi uomini oltre che campioni. Ho cercato di trattare tutti nello stesso modo. L'allenatore deve far sentire tutti importanti e al centro del progetto".

Allenare nuovamente l'Italia?

"Sarebbe meraviglioso, ma ho già dato. La terza volta sarebbe troppo. Non ho più intenzione di allenare una squadra di club. Magari fra qualche mese, se capita una Nazionale non tanto lontana, tutto può essere. Ci sono stati dei contatti recenti, ma purtroppo ora è scoppiata questa pandemia. Pensiamo prima a sconfiggere questo maledetto virus".

Quando potrà ripartire il campionato?

"Quando sarà scongiurato questo pericolo, sarà importante finire la stagione, anche a porte chiuse. Quando sarà tutto finito, non importa quando, ricominciamo e finiamo questo campionato. Prima però dobbiamo battere questo maledetto virus".