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serie a
Sono ore di ininterrotti festeggiamenti in casa Inter per uno Scudetto arrivato ieri sera nel Derby, al termine di una cavalcata trionfale che ha visto la formazione di Simone Inzaghi dominare indisturbatamente il campionato, piegando perentoriamente la fragile concorrenza di Milan e Juve. Il giorno dopo il ventesimo Scudetto, quello della seconda stella, la Pro Vercelli, una delle società più antiche del calcio italiano, vincitrice di 7 Scudetti in 15 anni tra il 1908 e il 1922 e oggi militante in Serie C, ha riacceso una polemica mai realmente spenta e di cui non sono però tutti a conoscenza.
Come ricorda La Stampa, bisogna fare un passo indietro e viaggiare nel tempo fino alla stagione 1909/10, quando si gioca il primo campionato di calcio a girone unico. Si parla comunque di un torneo che riduce un numero molto limitato di squadre, appena 9, tra l'altro tutte del nord: due genovesi (Andrea Doria e Genoa), quattro milanesi (Milan, Internazionale, Us Milanese e Ausonia) e tre piemontesi (Pro Vercelli, Juventus e Torino). Al termine delle 16 giornate di campionato, la Pro Vercelli e l'Inter chiusero al primo posto a pari merito, a quota 25 punti rendendo quindi necessario lo spareggio. Inizialmente, lo scontro diretto fu programmato per il 17 aprile 1910 ma la Pro Vercelli chiese di posticipare la partita perché in quella data era impegnata in un torneo studentesco, ottenendo il posticipo del match al 24 dello stesso mese. I piemontesi, che in quel momento contavano diversi infortuni in squadra, chiesero un ulteriore rinvio dello spareggio perché, essendo molti giocatori piemontesi dei militari, erano impegnati quel giorno in un torneo militare, la Coppa della Regina, senza ottenere lo stesso esito. La Federcalcio si oppose, per la soddisfazione dell'Inter, che riteneva la richiesta solo un pretesto per far recuperare gli infortunati alla Pro Vercelli. Per protesta contro il mancato rinvio della partita, la Pro Vercelli, su ordine del proprio presidente, non scese in campo con la prima squadra, bensì con una compagine giovanile; erano ragazzini tra gli undici e i quattordici anni quelli che il 24 aprile 1910 affrontarono la formazione nerazzurra allenata da Virgilio Fossati che sul campo vinse 10-3, complici anche alcune autoreti volontarie dei ragazzini della Pro.
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