Dopo diversi mesi di silenzio, nella giornata di ieri, Senad Lulic è tornato a parlare. Dopo il suo addio alla Lazio, il bosniaco non ha rilasciato dichiarazioni, lasciando la sua partenza nel mistero. In seguito all'intervista di ieri, non si è fatta attendere la risposta del ds Tare.
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Lazio, Tare risponde a Lulic: “Mi ha ferito, aspettavo almeno un grazie”
Le dichiarazioni di Tare rilasciate a "Il Corriere dello Sport"
Tare risponde a Lulic: "Mi ha ferito, aspettavo almeno un grazie. Non è stata detta tutta la verità"
In esclusiva ai microfoni de "Il Corriere dello Sport" è intervenuto il ds della Lazio, Igli Tare. Di seguito le sue dichiarazioni:
"Quella parola, tradito, mi ha ferito, non è giusta.Non lo è per i dieci anni che Senad ha trascorso nella Lazio, per la fiducia e i contratti rinnovati più volte, per il rapporto che ho sempre avuto con lui, di grande correttezza e chiarezza: ha un carattere particolare, simile al mio, è uno che le cose le dice in faccia, anche le meno piacevoli".
Sull'acquisto di Lulic
"Lo presi nel 2011 dallo Young Boys, ero certo che avesse le caratteristiche ideali per giocare nella Lazio. Non mi sbagliai. Nei primi tre, quattro mesi mi era costato attacchi di ogni genere: non piaceva, lo stavano, lo stavate distruggendo".
Sull'intervista del bosniaco
"Nell’intervista mancano pezzi fondamentali. Penultimo anno di Simone alla Lazio, il contratto di Senad è scaduto. Lui ha già trasferito la famiglia in Svizzera, è li che vuole vivere. Prendiamo un caffé, lo informo che la società è pronta a offrirgli un altro anno. Simone ha uno splendido rapporto con lui, è il suo capitano, un riferimento costante. Purtroppo in quella stagione gioca pochissimo, l’infortunio di cui parla è più serio del previsto, in pratica l’attività sportiva risulta ridottissima. Ci avviamo verso la conclusione naturale del rapporto. Dopo la partita col Sassuolo, l’ultima di campionato, lo sento al telefono".
Sul nuovo progetto della Lazio
"Il progetto cambia radicalmente. Il 30 giugno, sempre al telefono, spiego a Senad che la società ha intenzione di avviare un percorso di ringiovanimento, la nostra è la squadra più vecchia della serie A, e nel suo ruolo c’è l’intenzione di prendere uno più giovane di otto anni (Hysaj, nda). Tuttavia gli anticipo che non appena riapriranno gli stadi la società organizzerà una cerimonia all’Olimpico per salutarlo degnamente davanti alla sua gente. Lui è nella storia della Lazio e lo sarà per sempre. Risponde “Grazie, non voglio niente”. Insisto, ma non sente ragioni, reagisce di pancia. Più avanti riceverà lo stesso invito da parte della curva e non risponderà a nessuno. Mi sarei aspettato almeno un grazie, anche al sottoscritto, non il riferimento a un tradimento mai consumato. Leggere quella cosa mi ha fatto male".
Sul nuovo invito
"Rinnovo l’invito: quando Senad vorrà, quando per lui sarà il momento, la società si metterà a disposizione. Il rancore non può sporcare la sua storia laziale".
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