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Juventus, il comunicato degli Ultras: “Siamo colpevoli, paghiamo per la dirigenza…”

Raffaele Troiano

Juventus, arriva il comunicato degli ultras: ecco le parole dei tifosi bianconeri

Ormai è scoppiato il caos attorno al mondo Juventus! Infatti, in seguito alla decisione di infliggere 15 punti di penalizzazione al club bianconero, gli ultras della squadra torinese hanno pubblicato un comunicato sui social. Ecco quanto è stato evidenziato da CalcioNapoli1926.it.

Juventus, gli ultras: "Siamo colpevoli, paghiamo per una lurida dirigenza!"

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Di seguito il comunicato ufficiale degli ultras della Juventus: "Questa volta è peggio del 2006. In quel caso eravamo veramente incolpevoli. Oggi no. Oggi paghiamo perché questi luridi esseri della dirigenza hanno trattato la nostra Maglia come un oggetto senza anima. Una cosa resta intatta: la placida riverenza delle nuove dirigenze, di allora come di oggi, che per ritagliarsi il loro spazio e guadagnare il più possibile accettavano la Serie B, allo stesso modo in cui oggi sono pronti a far crollare le azioni per agevolare l’uscita dalla Borsa e vendere più facilmente la nostra Juve a qualche altro faccendiere. Una dirigenza boriosa e faccendiera che aveva come unico scopo ridurre la storia sportiva di una società leggendaria a una mera operazione economica, un prodotto da piazzare sui mercati internazionali come una bibita qualsiasi o un marchio di abbigliamento"

Sulla Curva

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"La Curva, cuore pulsante doveva essere spazzata via ad ogni costo, come dimostrano le vicende giudiziarie. Dove eravate quando a noi veniva impedito di stare al nostro posto? Dove eravate quando veniste messi in guardia dal pericolo di avere lasciato l’informazione in mano agli altri, permettendo a questi di occupare tutti i posti di responsabilità sportiva e mediatica. C'eravate quando ci chiedevate di non sventolare i bandieroni perché impedivano la visuale? Dove eravate quando portavano l’abbonamento in curva a 600 euro? A difendere questa dirigenza boriosa e faccendiera, infatuati dai nove scudetti consecutivi come se quell’impresa li mettesse al riparo da ogni critica. Ripartiamo dal compattare quel poco che resta, ricostruendo la bolgia che era lo Stadium e restituendo a Drughi, Viking e Nab la passione che è stata tolta da quei personaggi che oggi sono nell’angolo".