Il Napoli pensa giustamente a leccarsi le ferite dopo una bruttissima prestazione a Milano, ma intanto le inseguitrici non sono sembrate così tanto in forma. A parte l'Inter, che come detto più volte ha mostrato uno smalto derivante anche da una partita messasi sui binari confortevoli, Milan e Juventus hanno fatto fatica. Bene il Milan in ripartenza a Salerno, ma i granata hanno concesso praticamente sempre la palla scoperta per servire Leao alle spalle di una linea slacciata. Poi hanno resistito e quasi pareggiato nel finale. Bene Tonali, malino Tomori e il resto della difesa, un po' fragile addirittura il centrocampo. La Juventus semplicemente inguardabile.
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La Juve umilia il gioco, male Roma e Lazio (molto). Bene il Milan di Leao: il punto
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Cremonese-Juventus è stata una partita anche godibile ma ancora una volta vinta con un episodio dalla Juventus di Allegri. Milik come a Cagliari nel 2018 ha segnato al 90' su punizione come in pochi altri sanno fare (è un gran calciatore, uno che segna e basta ndr), ma per il resto i bianconeri sono stati del tutto assenti e velleitari. Sono senza idee da inizio anno e non è cambiato molto, così come (incredibilmente) riescono da 7 partite a mantenere la porta inviolata. Che è tutto dire, se si considera che comunque propongono in campo quasi il nulla cosmico. Il 13 gennaio la prova del nove contro il Napoli capolista, in una gara che certamente non sarà semplice ma potrà dare diverse indicazioni interessanti. Va pur detto che Allegri dovrà recuperare molti assenti, tra cui gente del calibro di Pogba, Chiesa al 100%, Vlahovic con cui il gioco potrebbe farsi più tecnico e almeno sensato. Per ora c'è il niente e con il niente nel lungo periodo non si può vincere. Molto meglio il Milan che continua nella sua costanza feroce ma non fa niente di straordinario: può chiudere comunque il girone a 45 punti che sono tantissimi, ma prima dovrà vedersela con Lazio e Roma. I rossoneri hanno anche giocato bene con la Salernitana ma sono stati "aiutati" da un atteggiamento troppo propositivo da parte degli avversari. D'altro canto proprio le romane invece sono lontanissime dalla vetta e proprio dalla qualità espressa da Milan e Napoli. La Roma continua a vincere male quando vince e a perdere male quando perde. La Lazio ha dei blackout inspiegabili che a questo punto non andavano attribuiti a Inzaghi. È un gruppo da rifondare se si vuole ripartire da posizioni diverse, se si vuole altro. Altrimenti questa sarà la solfa per diverso tempo. Lo Scudetto ballerà tra chi saprà affrontare tutte le squadre allo stesso modo sapendone uscire, ma soprattutto anche chi avrà in calendario le squadre giuste al momento giusto. Sarà comunque un campionato bellissimo.
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