Il possibile commissariamento
—"Ci sono gli estremi del commissariamento mi riferisco alla legge 231, quando ci sono dei fatti gravi sul controllo e sul bilancio l’organismo di vigilanza che è un organo pagato dalla società per vigilare fatto da avvocati importanti o Torino che capiscono molto di economia. Ho chiesto di fare questa richiesta mi hanno guardato come fossi un marziano. Secondo me ci sono tutti gli estremi, non è cambiato nulla, il bilancio su cui la Procura di Torino ha fatto le sue indagini è stato modificato ma non in alcune forme sostanziali e la forma più pesante è la vicenda Ronaldo. La legge dice chiaramente quando hai un rischio probabile ma certo di un’entità ovvero di Ronaldo, non credo che lui accetti meno soldi di quello che ha diritto ad avere. Non mi pare che ci siano i presupposti, stiamo parlandone da più di un anno di questa vicenda. Faccio presente a oggi dal cambio di vertice e la nuova gestione non è cambiata per niente perché non poteva farla. Ferrero era già amico di Agnelli, è indagato per reati fiscali esattamente come John Elkann".
Sulle pressioni della famiglia Agnelli
—"La Juve se ne frega degli azionisti e quindi tutti zitti, hanno paura quello che io dico è frutto anche spunto da altri azionisti. La famiglia Agnelli in questo paese ed in questa città hanno spaventato tutti perché fanno quello che vogliono e gli viene consentito di farlo. Una volta sono stato portato via dalla Digos in un’assemblea e nessuno ha detto niente. C’è un’intimidazione nei confronti degli azionisti che viene riconosciuto in Parlamento dove stanno discutendo l’idea di fare le assemblee chiuse e saremo l’unico paese al mondo. E’ chiaro che Juventus e le banche non hanno un assetto democratico".
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