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Lo juventino Zampini difende Pirlo: “Ha vinto comunque due trofei”

(Getty Images)

SuperNews ha avuto il piacere di intervistare Massimo Zampini, avvocato, opinionista tv. Zampini ha analizzato la stagione di Serie A appena conclusa, soffermandosi sul percorso della Juventus, e scandagliato quella futura sulla base dei...

Giovanni Montuori

SuperNews ha avuto il piacere di intervistare Massimo Zampini, avvocato, opinionista tv. Zampini ha analizzato la stagione di Serie A appena conclusa, soffermandosi sul percorso della Juventus, e scandagliato quella futura sulla base dei cambiamenti in atto, come il ritorno sulla panchina bianconera di Massimiliano Allegri che ha sostituito Pirlo, gli arrivi e le partenze del calciomercato e il “valzer delle panchine” del campionato italiano.

Zampini sulla Juve e su Pirlo

 (Getty Images)

Buongiorno Massimo. Partiamo subito parlando di Juventus: come giudichi la stagione bianconera appena conclusa, alla luce di un quarto posto in campionato, di un allenatore alla sua prima esperienza, della conquista di un posto in Champions League e di due titoli conquistati?

“Credo che il presidente Agnelli abbia risposto correttamente durante la conferenza d’addio di Paratici, dichiarando che degli errori sono stati fatti, che la stagione è stata sicuramente piena di alti e bassi, con una Juventus spesso poco incisiva nell’approccio, un po’ lenta e prevedibile. Tutto questo è innegabile, e infatti è arrivato un cambiamento a fine stagione. Tuttavia, Agnelli ha anche detto che “se al decimo anno il nostro fallimento vuol dire un quarto porto, la qualificazione per la Champions League e la conquista di due trofei, ben venga un decimo anno così”. Quindi sì, è stata una stagione piena di alti e bassi, ma alla fine, tutto sommato, è andata abbastanza bene”.

Andrea Pirlo è stato esonerato e ora in panchina è stato richiamato un grande ex, Massimiliano Allegri. La società ha fatto la scelta giusta o Pirlo meritava un altro anno di fiducia?

“Sicuramente Pirlo era esordiente ed è molto difficile, al decimo anno, gestire una Juventus che sta ridefinendo la propria forma, vicina alla fine di un ciclo, con alcuni giocatori che stanno per smettere di giocare, insomma, era chiaro che sarebbe stato in ogni caso un anno difficile per lui. Da questo punto di vista, si potrebbe dire che in un contesto simile Pirlo, da allenatore esordiente, ha vinto due trofei ed è riuscito a qualificarsi in Champions League, ed era quindi meritevole di restare sulla panchina bianconera. Tuttavia, son sincero, io gli alti e bassi li ho visti: il vero problema è che i bassi non li ho visti solo ad inizio stagione, ma anche a marzo e aprile, quando la Juventus ha affrontato il Milan in casa perdendo 3 a 0 una partita che sembrava decisiva. Troppe volte i bianconeri hanno dato l’idea di un gruppo che non sapesse reagire. Poi c’è stato un finale di stagione orgoglioso, ma la Juventus non è un club che prende le decisioni d’istinto, ed evidentemente nel corso dell’anno la società non ha ritenuto il progetto in crescita rispetto alle proprie attese. Ad oggi, la scelta di Allegri sembra una garanzia: conosce l’ambiente, è un grande tecnico e sembra la figura più giusta per ripartire. Ovviamente, sarà il campo a dircelo”.

Che aspetto avrà la nuova Juventus di Allegri? Che tipo di assetto darà alla squadra e quali giocatori cercherà di portare a Torino in questo calciomercato?

“Credo che Allegri vorrà un centrocampista più fisico, dal momento che in questa stagione la Juventus ha avuto un centrocampo con meno qualità e anche un po’ meno fisico rispetto agli altri anni. Se conosco un po’ Allegri, vorrà dei centrocampisti con caratteristiche fisiche importanti, ma credo vorrà anche un altro centravanti da alternare a Morata. Al momento ci sono tanti punti interrogativi, perché ancora c’è da definire la situazione di Ronaldo e Dybala, ma io credo che il grande nome, se arriverà, arriverà per il centrocampo, perché è lì che manca qualcosa, anche rispetto alle sue grandi Juventus del passato”.

È ancora molto presto, ma si sa che il calciomercato, con alcune indiscrezioni, talvolta illuda piacevolmente i tifosi. Si parla di un possibile approdo sulla sponda bianconera di Gabriel Jesus, e poi di un romantico ritorno di Paul Pogba o di Pjanic. È “fantamercato”? Quale pista ti sembra più concreta?

“Tra queste, credo che la pista più concreta sia quella di Pjanic, perché ha un costo inferiore e perché probabilmente lo cederebbero con la formula del prestito. Ho visto Pjanic un po’ in calo già nell’ultimo anno con Sarri, dopo un buon inizio, e anche il suo ultimo al Barcellona non mi è sembrato un grande anno. Non so bene che tipo di operazione sia, magari verrà fatta per dare un po’ di qualità ed esperienza, per poi fare il grande colpo più avanti. Questa potrebbe essere una possibilità. Per quanto riguarda Gabriel Jesus e Pogba, credo siano operazioni possibili quasi esclusivamente attraverso la formula dello scambio, ma che la Juventus spenda oggi 70 o 80 milioni questo è al momento impossibile. L’acquisto secco non potrà essere realizzato né dalla Juventus né da parte di altri club, eccezion fatta per il Paris Saint Germain e per qualche altra squadra guidata da ricchi sceicchi”.

Se fossi Allegri, quale o quali giocatori chiederesti fortemente da inserire nella rosa bianconera?

“Vorrei un centrocampo con una maggiore qualità ma anche con una maggiore fisicità, perché sono importanti entrambe le caratteristiche. Non ritengo giocatori come Bentancur, Rabiot, McKennie giocatori non all’altezza, ma credo che manchino uno o due centrocampisti accanto ai quali questi ultimi possano diventare ottimi giocatori. Abbiamo visto Bentancur accanto a Khedira, Pjanic e Matuidi essere un determinato giocatore, e lo abbiamo visto accanto ad Arthur, Rabiot e Ramsey diventare più spaurito, meno adatto. Quindi, io credo che la prima cosa da cui ripartire siano due centrocampisti di fisico e qualità e poi, in caso di partenza di Ronaldo o di Dybala, pensare ad un grande nome per l’attacco”.

Che ne pensi del ritorno in Italia di una figura come Josè Mourinho? La Roma farà un decisivo salto di qualità sotto la sua guida?

“Vivo a Roma, posso dire che la notizia ha dato grande entusiasmo, e qui c’era bisogno anche di questo. Il rischio è quello di considerare fin da subito e a priori lo stesso Mourinho un trofeo, ma al momento la cosa certa è che abbia portato una grande atmosfera nella capitale. Credo che la Roma sia una società che possa spendere, e l’idea Mourinho sembra confermarlo. Se il tecnico portoghese costruirà una squadra molto competitiva in campionato potrebbe far molto bene, anche perché i giallorossi saranno impegnati nella competizione europea meno impegnativa di tutte, la Conference League, riservando così più energie per la Serie A. Ad oggi è difficile fare un pronostico. Attenzione alle troppe aspettative, però il grande entusiasmo può essere un fattore molto positivo per la Roma”.

La prossima stagione molti club di Serie A avranno in panchina tanti top allenatori: Mourinho alla Roma, Allegri alla Juve, Spalletti al Napoli, Gattuso alla Fiorentina, Inzaghi all’Inter e quasi sicuramente Sarri alla Lazio. Quale di questi ti sembra un connubio perfetto? E da quale tecnico dobbiamo aspettarci delle sorprese?

“Se parliamo di “sorprese”, posso dirti che mi piace Inzaghi. Certo, non possiamo definire “sorpresa” una squadra che ha appena vinto lo scudetto e che, secondo me, anche il prossimo anno lotterà per la vittoria del campionato, però diciamo che Simone Inzaghi, avendo avuto solo l’ottima esperienza con la Lazio, è uno degli allenatori meno affermati al momento. L’ex biancoceleste mi piace, perché ritengo che rientri nella categoria di quei tecnici che non giocano solo con il loro modulo prefissato, ma che sanno impostare il proprio gioco in base ai giocatori a disposizione, valorizzandoli. Inoltre, credo che Mourinho sia il nome giusto per la Roma e, per quanto riguarda “il connubio perfetto”, al di là di quello che accadrà la prossima stagione, credo che la coppia Juventus-Allegri sia già una relazione testata”.