calcionapoli1926 serie a Inter, Lautaro: “Zero titoli perché il Napoli si è riposato, ha giocato solo la A”

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Inter, Lautaro: “Zero titoli perché il Napoli si è riposato, ha giocato solo la A”

Francesco Iodice
L'attaccante dell'Inter, candidato al Pallone d'Oro, ha parlato della scorsa finale di Champions

L'attaccante dell'Inter, Lautaro Martinez, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di FranceFootball. Ecco quanto dichiarato dal candidato al Pallone d'Oro.

"Non siamo stati bravi contro il Psg", le parole di Lautaro

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"Abbiamo giocato e perso due finali di Champions in tre anni, ogni volta abbiamo fatto un ottimo percorso ma ci è sempre mancato qualcosa nell'ultima partita. È molto, molto doloroso. Lo 0-5 contro il PSG ho fatto fatica ad accettarlo perché eravamo molto fiduciosi e ben preparati. Niente è andato come sperato, resta una cicatrice da guarire con il tempo. Per una settimana però il dolore è stato fortissimo, ma bisogna voltare pagina. È stato il dolore più profondo che abbia mai provato".

Sullo scudetto perso in volata col Napoli:"Il Napoli, che ha vinto lo Scudetto, ha giocato solo in campionato. Si è riposato, si è preparato per la partita ogni settimana. Noi dall'anno scorso abbiamo accumulato partite, stanchezza, infortuni e quindi giocatori indisponibili nei momenti importanti. Si è fatto sentire davvero. Ma con ogni stagione si impara".

Sulla finale contro il Psg: "Sapevamo che sarebbe stato difficile perché il PSG è molto forte, ma in quella partita non siamo stati bravi. Hanno meritato con una prestazione molto bella. Ero un po' infortunato, mi ero stirato a Barcellona. Per sei giorni prima del ritorno, ho fatto due sedute di fisioterapia al giorno, lavorando in palestra. Il giorno prima, era ancora molto dolorante, ma ho messo una fasciatura e sono andato. Ho parlato con i medici per prepararmi al meglio per la finale, nelle condizioni che ritenevo possibili. Ho lavorato duro, molto duro, ma il muscolo non riusciva a recuperare completamente. Onestamente, ero guarito, pronto a giocare. Ma mi sentivo diverso, non al 100%".


Sull'addio di Simone Inzaghi:"Il suo futuro non ha influito sul finale di stagione negativo, ognuno può fare le scelte che preferisce. Il mister ci ha comunicato di aver ricevuto un'offerta e che se ne sarebbe andato, ma eravamo tutti concentrati sugli obiettivi. È sempre stato professionale, era la nostra testa pensante".

Sul confronto con Calhanoglu:"Avevo visto cose che non mi erano piaciute, ma le mie affermazioni non erano rivolte in modo specifico ad Hakan. Ne abbiamo discusso con squadra, allenatore e dirigenza. È stato un malinteso poi chiarito. Ora c'è l'inizio di un nuovo ciclo, ci farà bene ripartire con nuovi obiettivi e punti di forza".

Uno dei prossimi obiettivi, appunto, potrebbe essere il Pallone d'Oro dopo il deludente settimo posto dell'edizione 2024: "Mi aspettavo di finire più in alto in classifica dopo la stagione fatta tra Serie A e Copa America, ma rispetto i giudici. Non so se Messi aveva ragione nel dire che me lo sarei meritato più di Rodri, ma per me i premi individuali sono importanti perché se arrivano vuol dire che si è fatto bene col collettivo che viene sempre prima del singolo. Essere tra i 30 candidati è già una ricompensa, ma sogno di vincere il Pallone d'Oro. A volte penso di essere sottovalutato, ma a 28 anni sono molto contento della carriera che sto avendo perché sono sempre progredito. Aspiro ad essere più riconosciuto, sicuramente sono tra i primi cinque attaccanti più forti del mondo per quello che ho fatto negli ultimi anni. Sarà comunque difficile fare meglio del settimo posto al Pallone d'Oro 2025"