Pio sarebbe la prima alternativa nel caso?
"Vi devo lasciare qualche punto interrogativo ma Pio ha qualità e fame e sta facendo bene. Mi piace il modo in cui si presenta all'allenamento. Tutti lo fanno, anche Bonny e tutti gli attaccanti come tutto il gruppo".
I cosiddetti vecchi le stanno dando risposte migliori?
"Quello che ho sempre detto è la meritocrazia che conta. Il primo undici è importante e sono più importanti anche i cambi perchè spostano l'andatura della partita. A Torino l'avevamo ribaltata con i cambi e voglio premiare l'atteggiamento della squadra. L'opportunità arriverà sempre. Prima o poi tutti avranno opportunità di giocare e di subentrare. Tengo sempre presente questo e questa sensibilità"
Calhanoglu deve giocare sempre per trovare ritmo?
"Il ritmo mancava a lui, Bisseck, Frattesi. Chi ha avuto problemi alla fine della stagione scorsa. Non è mai semplice rientrare con la squadra che la preparazione l'ha fatta. Piano piano allenandosi tutti i giorni toccherà anche a loro giocare. Calhanoglu per noi è importante il valore che oggi ci dà in mezzo al campo è fondamentale".
Luis Henrique e Diouf a che punto sono?
"Avremo modo di vedere anche loro. Le partite che abbiamo fatto fino ad ora non ci hanno permesso di fare alcuni tipi di cambio. Ho però la sensibilità anche per loro e stanno facendo vedere che meritano di giocare".
Dove li vede meglio?
"Andy è più una mezzala, anche se è predisposto a fare il mediano in un centrocampo a due. Da play non ho ancora avuto modo di verificare. Luis Henrique può giocare a destra o a sinistra, ma non mi è dispiaciuto neanche da mezzala a Monaco quando siamo rimasti in dieci. Ha superato il momento di difficoltà avuto all'inizio, sta facendo buone cose e avrà anche lui modo di farsi vedere".
A che punto è la capacità di saper leggere i momenti della partita e la crescita mentale?
"La motivazione e la mentalità sono importantissime per me. Questo gruppo ha bisogno di questo e di questo sostegno. Ha bisogno anche di una curva che incoraggia la squadra. Ha bisogno di queste piccole cose. Qualcuno potrà dire che sono campioni e queste cose le devono avere in automatico ma anche loro sono umani e hanno una sensibilità. Bisogna sostenerli e convincerli che la motivazione e mentalità sono fondamentali. Ma possono fare di più".
Che step deve fare ancora Pio Esposito?
"Lui capiva già tanto di calcio a 13 anni. A livello mentale è sempre stato così ed è migliorato nel capire il gioco. Sa anche come lavorare per migliorare i difetti che ha. Sta a lui dimostrare che meritava di stare nell'Inter e il mondiale sicuramente l'ha aiutato. Il posto se l'è meritato senza che io incidessi. Lo ha fatto vedere a tutti".
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