I colleghi di Tuttosalernitana fanno luce sul rapporto Iervolino-Sabatini, un rapporto che a quanto pare era incrinato da tempo. Ecco un estratto evidenziato da CalcioNapoli1926.it:
serie a
Clamoroso, le frizioni tra Iervolino e Sabatini risalgono a febbraio: l’indiscrezione
Le ultime sul caso Iervolino-Sabatini
Sabatini-Iervolino, emergono dettagli su quello che è successo a Salerno
"Non è un fulmine a ciel sereno, come in tanti potrebbero immaginare, la rottura tra Iervolino e Sabatini, che ha portato alla chiusura del rapporto di lavoro tra i due. Ha origini ben lontane, almeno dal mese di febbraio, in mancanza dei risultati immediati sperati. Sembrava, però, l’idillio tra i due continuasse dopo la conquista della salvezza, ma seduti al tavolo delle trattative qualcosa si è inceppato. Il presidente granata, pur non avendo esperienza in campo calcistico, è uomo d’affari, un re Mida che qualsiasi cosa tocca diventa oro. Alla fine si parla di investimenti importanti, di soldi che deve tirare fuori la proprietà ed è chiaro che ci sono stati alcuni impegni economici assunti che non hanno convinto. Sabatini ha basato il suo “instant team” su una grossa quantità di calciatori".
"L’esperienza del ds non è da mettere in discussione, il suo curriculum di grande scopritore di talenti parla chiaro. Ma a conti fatti ci sono operazioni di mercato che non sono piaciute al presidente. Impegni economici eccessivi in rapporto al risultato, che in virtù di una salvezza conquistata, hanno comportato rinnovi automatici abbastanza onerosi in qualche caso. In fondo, è vero che Ederson e Bohinen, sono calciatori di talento che possono comportare plusvalenze per la società, altrettanto vero però che i rinnovi di alcuni calciatori, Mikael su tutti, sono risultati onerosi in rapporto alla qualità e soprattutto al risultato".
© RIPRODUZIONE RISERVATA