serie a

Castellacci: “Non tutti sono pronti per tornare in campo. Nemmeno in Cina ne parlano”

Maria Ferriero

La Uefa, la Figc e l’Eca vogliono ricominciare a giocare quanto prima. Per poter ripartire, però, bisognerà attendere il via da parte della commissione medica. Una scelta necessaria a garantire soprattutto la salute pubblica e quelle di...

La Uefa, la Figc e l'Eca vogliono ricominciare a giocare quanto prima. Per poter ripartire, però, bisognerà attendere il via da parte della commissione medica. Una scelta necessaria a garantire soprattutto la salute pubblica e quelle di calciatori, staff ed arbitri attesi in campo. L'argomento è stato approfondito dal presidente nazionale dei medici sportivi del calcio. Di seguito le parole di Enrico Castellacci in un'intervista rilasciata ai microfoni de La Stampa.

Le parole di Castellacci

"In Cina nonostante due o tre mesi di vantaggio sull'emergenza, non si parla ancora di riapertura del campionato. Le linee guida della commissione tecnico scientifica della Figc, sono tutte giuste e ineccepibili nella teoria. Ma tutte le società possono mettere e mantenere in sicurezza i centri sportivi? Ci sono strutture per creare tanti piccoli spogliatoi? Che staff medico servirebbe per controllare tutti i giorni giocatori, tecnici e persone a contatto con la squadra e ogni quattro fare i tamponi? In A forse, anche se esistono realtà territoriali diverse. In quasi tutta la B e in C no. Medici sportivi? Sono stato inondato da una marea di messaggi che dicono: 'Non siamo in grado'. Non ci si rende conto delle problematiche".