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Caso Juventus, l’istruttoria si chiuderà entro la fine di gennaio: i rischi del club

caso juventus processo
L'analisi de La Gazzetta dello Sport sul caso Juventus

Raffaele Troiano

Continua a far discutere e a far parlare di sé il caso Juventus, con il club bianconero coinvolto nella ormai nota inchiesta Prisma. L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ha riportato i possibili rischi del club bianconero, con l'istruttoria che si chiuderà entro la fine di gennaio. Ecco quanto è stato evidenziato da CalcioNapoli1926.it.

Caso Juventus, verso fine gennaio si chiuderà l'istruttoria: i possibili rischi

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Di seguito le parole dell'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport:

"È sugli stipendi differiti che si concentrano i rischi più grandi relativi all’inchiesta della procura federale avviata dal procuratore federale Giuseppe Chiné lo scorso 29 novembre. Quelle famose carte "non depositate" che riguardano l’accordo per il pagamento differito di alcune mensilità dei calciatori. L’attenzione sportiva si concentra soprattutto sulla seconda annata perché è quella su cui i pm fanno riferimento anche alla giustizia sportiva e in particolare agli articoli 93 e 94 delle Noif (le Norme Organizzative Federali) che intervengono proprio sul tema dei contratti fuori dalle norme. I pm parlano di "ulteriori scritture private riguardanti stipendi dei giocatori". Naturalmente l’inchiesta sportiva è ancora nella fase iniziale. L’istruttoria dovrà concludersi alla fine di gennaio, anche se ci potrebbe essere un tempo supplementare che potrà essere concesso dalla procura generale dello sport presso il CONI. Dopo l’istruttoria, la procura federale informerà gli eventuali incolpati, che potranno presentare memorie o chiedere di essere interrogati, dell’esito dell’indagine. A quel punto ci si troverà al bivio fra archiviazione o rinvio a giudizio sportivo. Con i processi che si svolgerebbero probabilmente nel bel mezzo della primavera. Un percorso che è parallelo (ma che potrebbe incrociarsi) anche con l’indagine avviata dall'UEFA. Molto difficile la riapertura del fronte plusvalenze, resta il pericolo di una multa o di una penalizzazione «di uno o più punti» per la società e della squalifica di un mese per i calciatori coinvolti".