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serie a
In occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico 2023/24 dell'Istituto a ordinamento universitario per mediatori linguistici (Limec), Fabio Capello è intervenuto direttamente dalla sala executive 1 di San Siro:
"Alla Juve gli scudetti sono 38. Noi abbiamo vinto sul campo, avevamo una squadra troppo forte, non avevamo bisogno di alcun aiuto. Che squadra mi piacerebbe allenare oggi? Barça, Real o Bayern. In Italia ho dato tutto. Il Milan bis (1997-98)? È stato l'errore più grande della mia vita tornare. Berlusconi mi aveva chiamato, per lui avevo una riconoscenza che andava oltre a tutto. Chiesi a Florentino Perez di lasciarmi andare, ma a Milano sbagliai tutto. Il campionato fu disastroso, ma quell'esperienza mi ha insegnato tanto. I miei riferimenti? Quando giocavo Luis Suarez dell'Inter. Di allenatori ne dico tre: Giambattista Fabbri, Helenio Herrera e Niels Liedholm, mi piaceva la sua psicologia. Mi sento una fusione di questi tre. Con Gullit e Cassano mi sono messo le mani addosso. Cassano ogni volta, prima di una partita, si ordinava le patatine fritte. Era inaccettabile. Mi arrabbiai più con lo chef che con lui. Il termine 'cassanata' l'ho inventato io'".
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