Davide Nicola, tecnico del Cagliari, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza presentando la sfida di campionato contro il Napoli, in programma venerdì alle 20.45 al Maradona. Ecco le parole riportate da TMW.


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Cagliari, Nicola: “Faremo la nostra partita a Napoli. Caprile e Luvumbo saranno out”
Cagliari, Nicola in conferenza
—Situazione infortunati.
"Di certo non ci saranno Gaetano e Caprile, che ha giocato infortunato nella gara contro il Venezia. Lo ringrazio per essere rimasto in campo nonostante il problema. Purtroppo è una distrazione di primo grado alla gamba. Zortea sta facendo un'ecografia, Pavoletti dovrebbe esserci. Luvumbo no. Domani vedremo una grande gara, sembra che Como e Cagliari siano diventati crocevia per lo scudetto. Se lo giocheranno Inter e Napoli. Noi siamo persone serie e faremo la nostra gara".
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Ci dice qualcosa sul suo futuro?
"Vi ho già risposto: voglio creare qualcosa con il Cagliari. Ma se parlassi del futuro ora non sarei concentrato sulla gara di domani. Nascerà un nuovo anno con un anno ulteriore di esperienza. A Napoli vogliamo fare del nostro meglio, poco, ma sicuro".
Quanto le hanno dato fastidio alcune chiacchiere durante le settimane precedenti?
"Quando si dice che ci si sarebbe potuti salvare prima, io da professionista faccio questi stessi discorsi. Ma un campionato così tranquillo, dove non siamo mai stati davvero in zona retrocessione, ha dimostrato il valore del Cagliari. Bisogna avere ambizione di migliorare. Guardate Torino o Udinese che sono in quelle posizione da anni, pur senza grandi budget. Il Cagliari è nella posizione che è con possibilità diverse. La gente non va presa in giro, se si vuole migliorare bisognerà fare scelte diverse. Io ho fatto fatica per 30/31 partite, poi abbiamo aumentato determinati presupposti. Il Como, per esempio, ha fatto uno scatto importante, perchè ha evoluto le ambizioni e le cose sono andate di pari passo. Sono comunque convinto che abbiamo fatto un signor campionato. Ripeto, andiamo a Napoli per fare la nostra partita, noi ci siamo presi il nostro obiettivo. Gli altri facciano il loro".
Sarà una partita aperta quella di domani?
"Per me tutte lo sono, anche quando c'è un certo di divario tra le squadra. Sennò che mi preparo a fare? Sono fermamente convinto che la squadra potrà fare qualcosa di importante. Mi preparo sempre per fare il meglio. Pressione? Chi lotta per salvarsi sa che questa aumenta partita dopo partita. Se arrivi all'ultima giornata e ti servono punti per l'obiettivo è normale averla. Io senza pressione non riuscirei a vivere. Noi faremo il massimo, poi si vedrà".
Come valuta la stagione di Piccoli?
"Lui è arrivato in un'operazione che comprendeva tre giovani. Inizierà un altro step per confermare i suoi numeri: migliorare i goal, gli assist e nei movimenti. Ha già fatto un grande lavoro, ma non deve fermarsi".
Il terzo portiere Ciocci potrebbe avere la gioia di esordire?
"Dunque, Ciocci, come Jankto, voglio bene, come tutti gli altri. Costruisco la settimana con i giocatori che potrebbero essere determinanti per una data partita. Se posso gratificare qualcuno lo farò. Per far esordire lui dovrei cambiare il portiere titolare. Devo essere coerente, obiettivo. Se un elemento non gioca è perché non l'ho ritenuto adatto a quella gara".
Perchè Makoumbou non tira mai in porta?
"E' un ragazzo che deve migliorare ancora tanto sul colpo di testa, turo da fuori e giocare sullo stretto. Se lui è ambizioso, migliorerà. Ma è sempre presente, lavora tanto. Deve raggiungere continuità e farne 10 di fila. Il lavoro costante è importante, e soprattutto sono importanti attitudine e atteggiamento. Antoine è migliorato su tanti fronti, specie nelle ultime partite. Sa giocare la palla quando serve e come serve".
Cosa le è mancato per un grande colpo durante il campionato?
"Credo che siamo stati comunque competitivi contro le big, vedi alcuni pareggi. A volte non siamo stati capaci di gestire il risultato, ma abbiamo sempre messo tutto in campo. Per riuscire a vincere contro queste squadre bisogna cambiare obiettivi, fare discorsi diversi. E' chiaro che ci sarà sempre divario, fisico e qualitativo, chi ha esperienza per giocare a determinati livelli. E proprio perché credi nel progetto che fai questi discorsi".
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