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Bertotto: “Spalletti sa fare calcio! Occhio al Venezia, al Penzo non è facile”

spalletti napoli

Le parole dell'ex calciatore

Giovanni Montuori

A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l'ex calciatore ed attualmente allenatore Valerio Bertotto che ha parlato di Luciano Spalletti e del Napoli.

Bertotto su Spalletti e sul Napoli

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Le parole di Bertotto:

"L' Udinese sta un pò zoppicando. C'è stato il cambio di allenatore. I risultati al momento sono al di sotto di quello che è il valore della squadra. I tifosi vorrebbero qualcosa in più ed io penso che la rosa a disposizione di Cioffi potrebbe fare di più".

Sulla convocazione sfiorata per i Mondiali del 2002:

"Ho realizzato buona parte dei sogni che avevo da bambino. Ho fatto un'ottima carriera, ho sfiorato la convocazione ai Mondiali del 2002. Purtroppo in quell'occasione si mise di mezzo la sfortuna e non riuscii a partecipare alla spedizione di Corea e Giappone".

Sul passato:

"All'Udinese ci ho passato una vita. Per me è stato importante Zaccheroni che è riuscito a tirare fuori il meglio di me. Quando è arrivato Spalletti, io ero già un calciatore affermato, da lui ho imparato la gestione del gruppo. Con lui arrivammo quarti, è un tipo passionale come me, ci scontrammo in alcune occasioni, ma furono degli scontri costruttivi".

Sullo Spalletti del Napoli:

"Il mister sa fare calcio. La squadra è partita bene, poi ci sono state delle difficoltà evidenti, ma adesso il Napoli si sta riprendendo. Il segreto sta nell'equilibrio ma i campani sono in ottime mani perché Spalletti è un grandissimo allenatore".

Sulla Nazionale:

"Mancini è l'allenatore che non ha mai avuto paura a puntare sui giovani. Mi vengono in mente i vari Zaniolo e Scamacca. Quindi questo è un discorso che non può valere per l'attuale Ct. È un discorso più generale, è un problema culturale, si dovrebbe avere più fiducia nei giovani e capirne le potenzialità".

Sul Venezia:

"Giocare al Penzo non è mai facile. L'arrivo in battello fa sembrare quasi che sei li per fare un a gita. Ma la realtà è diversa, bisogna rimanere concentrati per la gara. Questo a mio modo di vedere è uno dei motivi per cui molte squadre soffrono su quel campo. Zamparini è stato un grandissimo presidente, alla sua famiglia vanno le mie più sincere condoglianze ed un grande abbraccio".