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Da Bergamo: ecco perché le caratteristiche del Napoli favoriscono la dea

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Da Bergamo: le ultime di Losapio

Giovanni Ibello

Andrea Losapio, giornalista e responsabile Atalanta per TMW, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni riprese da Calcionapoli1926.it:

Da Bergamo: le ultime in casa Atalanta secondo l'esperto della dea Losapio

atalanta boga

In vista di Atalanta-Napoli, le condizioni degli infortunati e aspettative

“Non so se riuscirà a recuperare già contro il Napoli ma, in linea generale, le sue condizioni non destano particolari preoccupazioni. Per quanto riguarda Toloi, sicuramente non farà parte della partita. Diciamo che l’Atalanta ha già messo in preventivo di dover sopperire a determinate assenze. Se giochi contro il Napoli sai di poter trovare degli spazi e ha fiducia, è decisamente peggio quando affronti una squadra chiusa come il Genoa, per esempio. L’Atalanta ha sempre sofferto le squadre chiuse. Una volta il genio di Ilicic e Gomez faceva la differenza con queste squadre. Contro una ‘grande’, l’Atalanta, ha sempre la sensazione di potersela giocare al di là dei problemi”.

Dopo il fallimento della Nazionale, l’Atalanta può essere il modello da seguire per ripartire?

“Devo dire che, secondo me, non è l’Atalanta il modello da perseguire. O, perlomeno, non questa Atalanta. L’Atalanta è cresciuta tanto anche grazie alle tante plusvalenze realizzate con i giovani stranieri. L’Atalanta crea i giovani ma non li fa giocare. Abbiamo visto venir fuori giocatori come Bastoni, così come Scalvini, ma non diventano pilastri della rosa. Se Gasperini, per esempio, ha un Gagliardini 20enne e un giocatore esperto, fa giocare quello esperto”.

Prima gioia per Cissé. E’ un nuovo talento della Serie A?

“Cissé è un buonissimo giocatore. L’ho visto qualche volta: ha fisico, intelligenza e capacità di incidere. Io, però, dico che bisogna essere cauti perché, tre anni fa, ricordo che quando giocò Barrow fece la differenza fin da subito. Fino a poche settimane fa, Cissé, non aveva neppure i documenti e ora si è tolto una grande soddisfazione. Vedremo, occorre dire che, se ci fosse stato Piccoli o non si fosse infortunato Duvan Zapata, difficilmente Cissé avrebbe avuto una chance”.

Vista la ripresa della Juventus, a Bergamo credono ancora nella Champions League?

“A Bergamo, in realtà, guardavano più avanti anche a Milan e Napoli. Quest’anno, però, l’Atalanta ha gravi limiti, anche fisici che prima non aveva. Qui ci credono sempre, anche se la Juventus ora ha dato uno strappo importante nella corsa Champions. Onestamente, credo che il quinto posto sarà la dimensione più adeguata. Per quanto riguarda l’Europa League l’Atalanta ci crede e vi dico che, sicuramente, ‘lascerebbe’ 3 punti contro il Napoli in cambio del passaggio del turno contro il Lipsia”.

Il direttore Sartori può lasciare l’Atalanta? Dove può finire?

“Da quello che risulta a me, c’è la Juventus molto forte sul dirigente. C’è da dire che sono cambiate molte cose ultimamente, specialmente con l’arrivo di Arrivabene e Cherubini. Occhio anche al Bologna che, in questi giorni, avrebbe già fatto un tentativo. Bisogna capire anche cosa succede a Napoli con Giuntoli. Io, onestamente, fossi il Napoli prenderei subito Sartori. E’ un grande dirigente che, soprattutto, tratta ‘fino alla morte’. Sarebbe l’uomo giusto per un club come il Napoli”.

Parlavi delle difficoltà per i documenti di Cissé, può essere un nuovo ‘caso Eriberto’?

“Non voglio beccarmi delle querele. Sicuramente, in Africa, ci sono delle anagrafi un po’ ‘particolari’. Quando vedi che un giocatore è nato il 1° gennaio, scatta un campanellino d’allarme ma, ad ora, nessuno ha sollevato la questione quindi mi sento di escludere irregolarità”.