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R. Baggio: “Maradona è stato un amico e un esempio, ha fatto la storia del calcio. Vi spiego perché Sacchi non mi portò agli Europei del 1996”

ROME, ITALY - SEPTEMBER 01:  Roberto Baggio and Diego Maradona celebrate the goal during the Interreligious Match for Peace at Olimpico Stadium on September 1, 2014 in Rome, Italy.  (Photo by Pier Marco Tacca/Getty Images)

Roberto Baggio, leggenda del calcio italiano, ha rilasciato un’interessante intervista a tutto campo ai microfoni de La Repubblica. Il Divin codino, tra i tanti argomenti, ha parlato anche di Diego Armando Maradona. Di seguito le sue...

Giuseppe Canetti

Roberto Baggio, leggenda del calcio italiano, ha rilasciato un'interessante intervista a tutto campo ai microfoni de La Repubblica. Il Divin codino, tra i tanti argomenti, ha parlato anche di Diego Armando Maradona. Di seguito le sue parole.

"Maradona ha fatto la storia del calcio"

 Foto by Getty

Ecco le parole rilasciate da Roberto Baggio alla Repubblica:

Sulla mancata convocazione agli Europei del 1996

"Sacchi non mi portò agli Europei del 1996 per dimostrare che gli schemi sono più importanti dei giocatori: non è arrivato ai quarti di finale… Non ce l’ho con gli allenatori, ma l’unico con cui mi sono trovato bene è Carletto Mazzone: un uomo libero e realizzato che non si metteva in competizione con i calciatori".

Sul calcio in tempo di Covid

"Il calcio senza pubblico è tristissimo, mi fa piangere. Non guardo le partite, non mi divertono quasi mai. Mi dette disagio dare giudizi sugli altri, non vado in tv. Vedo colleghi che sentenziano da professori, ma me li ricordo incapaci di fare tre palleggi con le mani. Mi piace il calcio femminile. Il golf mi annoia, preferisco il basket e tifo per i Los Angeles Lakers".

Sul calcio moderno

"In questo calcio sarei più competitivo perché gli attaccanti sono più protetti. Quelli che senza pallone si sentono appagati e felici sono dei falliti? Lasciare il calcio mi ha ridato vita e ossigeno. Stavo soffocando, troppo dolore fisico. Faccio la cosa più bella, sono a contatto con la natura. Poi, faccio dei lavori che mi danno soddisfazioni. Mi accontento delle cose più piccole, che alla fine sono anche le più belle. Spacco la legna, uso il trattore e la sera sono così stanco che mi gira la testa. Totti non voleva smettere, io non vedevo l’ora. Ibrahimovic è della stessa pasta di Francesco".

Su Maradona e Paolo Rossi

"Diego Maradona e Paolo Rossi? Due persone a cui tutti eravamo legati, due esempi importanti nel calcio. Hanno segnato epoche e hanno fatto la storia del calcio mondiale. Ho avuto la fortuna di averli come amici. La morte di Paolo Rossi è stata ingiusta, si era rifatto una vita anche lui e meritava di avere più tempo. Se da Maradona ti aspettavi una fine improvvisa, da lui no".