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Troppa violenza contro gli arbitri, l’Aia: “Deve diventare un problema comune”

Troppa violenza contro gli arbitri, l’Aia: “Deve diventare un problema comune” - immagine 1
La ricostruzione sugli episodi di violenza ai danni dei direttori di gara
Alessandro Giglio

Troppi episodi di violenza per gli arbitri nel corso di questo inizio stagione di Serie A. Di seguito la ricostruzione di Tuttomercatoweb.

L'Aia: "In questa stagione già 195 episodi di violenza contro gli arbitri"

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"Nella stagione sportiva in corso, in base ai dati aggiornati al 20 novembre, si sono già registrati 195 episodi di violenza, di cui 15 gravi, per 61 giorni di prognosi in totale. È quanto denuncia l'Associazione Italiana Arbitri. Nel comunicato stampa, il presidente dell'AIA, Carlo Pacifici, annuncia importanti prese di posizione contro la violenza sugli arbitri, dopo l’ultimo grave episodio che ha portato un giovane arbitro in ospedale con un braccio fratturato e 30 giorni di prognosi: "È ora di dire basta! La violenza sugli arbitri, fenomeno da sempre grave nel calcio italiano, ha ormai assunto contorni insostenibili. L'Associazione Italiana Arbitri, a tutela di tutti i propri 33 mila associati, assumerà ora dure prese di posizione per lanciare un segnale forte e tangibile contro questa deplorevole realtà, che si manifesta soprattutto nei campi di periferia a danno di giovani che, con il proprio impegno, permettono il regolare svolgimento dei Campionati dilettantistici e del settore giovanile – prosegue Carlo Pacifici - Un primo segnale partirà dal Lazio, regione dove si è registrato l'ultimo grave episodio, con un arbitro, impegnato in una partita di Terza Categoria, che a seguito di un'aggressione ha riportato la frattura di un braccio con una prognosi di 30 giorni. Un episodio che oltre ad avere conseguenze fisiche e psicologiche, le avrà anche a livello lavorativo essendo il giovane associato impossibilitato per alcune settimane a poter svolgere la propria professione di fisioterapista.  Il mondo del calcio e soprattutto le Istituzioni si devono fermare a riflettere su un fenomeno che ha ripercussioni non solo sportive ma anche sociali. Non basta condannare il fenomeno bisogna agire subito per allontanare chi semina odio e violenza sui campi di calcio. Tutelare gli arbitri vuol dire tutelare il calcio.


È quindi iniziata una riflessione e nelle prossime ore saranno definiti i dettagli di questa dura presa di posizione, definendone i modi e le forme, che potrà avere attuazione sui campi dilettantistici del Lazio. Non escludiamo inoltre iniziative di sensibilizzazione anche nei massimi Campionati professionistici – conclude il Presidente dell’AIA - per portare l'attenzione del grande pubblico su un tema che deve essere considerato un problema di tutti e non solo degli arbitri”. Il comunicato stampa prosegue riportando i dati legati alle ultime due stagioni sportive, 2022/2023 e 2023/2024, nel corso delle quali, spiega l'AIA, si sono registrati in totale 870 episodi di violenza ai danni di direttori di gara per un totale di 978 giorni di prognosi. Un dato che comprende violenza fisica grave (180 casi), violenza fisica (257), violenza morale (62), altre condotte (282) e tentate violenze (89). Le violenze vengono commesse principalmente nei Campionati regionali (579 casi, di cui 126 gravi, per 699 giorni di prognosi), poi nei Campionati giovanili (282 casi, di cui 48 gravi, per 250 giorni di prognosi) e infine in quelli nazionali (9 episodi, di cui 6 gravi, per 29 giorni di prognosi). A livello territoriale la maggioranza degli episodi si sono verificati nel Lazio (109), seguito da Sicilia (98), Lombardia (97), Toscana (86) e Piemonte (83). Un altro dato importante riguarda gli autori delle violenze che, nell’85-90% dei casi, sono state commesse da tesserati tra calciatori e dirigenti/allenatori. Il trend è stato in crescita, considerando che si è passati dai 342 episodi della Stagione 2022/2023 ai 528 della 2023/2024".

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