È quindi iniziata una riflessione e nelle prossime ore saranno definiti i dettagli di questa dura presa di posizione, definendone i modi e le forme, che potrà avere attuazione sui campi dilettantistici del Lazio. Non escludiamo inoltre iniziative di sensibilizzazione anche nei massimi Campionati professionistici – conclude il Presidente dell’AIA - per portare l'attenzione del grande pubblico su un tema che deve essere considerato un problema di tutti e non solo degli arbitri”. Il comunicato stampa prosegue riportando i dati legati alle ultime due stagioni sportive, 2022/2023 e 2023/2024, nel corso delle quali, spiega l'AIA, si sono registrati in totale 870 episodi di violenza ai danni di direttori di gara per un totale di 978 giorni di prognosi. Un dato che comprende violenza fisica grave (180 casi), violenza fisica (257), violenza morale (62), altre condotte (282) e tentate violenze (89). Le violenze vengono commesse principalmente nei Campionati regionali (579 casi, di cui 126 gravi, per 699 giorni di prognosi), poi nei Campionati giovanili (282 casi, di cui 48 gravi, per 250 giorni di prognosi) e infine in quelli nazionali (9 episodi, di cui 6 gravi, per 29 giorni di prognosi). A livello territoriale la maggioranza degli episodi si sono verificati nel Lazio (109), seguito da Sicilia (98), Lombardia (97), Toscana (86) e Piemonte (83). Un altro dato importante riguarda gli autori delle violenze che, nell’85-90% dei casi, sono state commesse da tesserati tra calciatori e dirigenti/allenatori. Il trend è stato in crescita, considerando che si è passati dai 342 episodi della Stagione 2022/2023 ai 528 della 2023/2024".
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