Paolo De Paola è intervenuto ai microfoni di TMW Radio durante l'appuntamento odierno de L’Editoriale. Il giornalista ha commentato il lavoro degli allenatori della Serie A soffermandosi in particolare sulle differenze tra Allegri e Spallettiche sta facendo volare il suo Napoli. A seguire le sue dichiarazioni.
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De Paola: “Tra Spalletti e Allegri scelgo il primo. Il Napoli è entusiasmo puro”
"Tra Spalletti e Allegri scelgo il primo. Il Napoli è entusiasmo puro", il parere di De Paola
Similitudini tra il 2-0 del Napoli e quello della Juventus?
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"Nessuno. Faccio un accostamento che si riduce ad una domanda per i tifosi della Juve: vorreste Spalletti nel futuro bianconero? Anche perché Allegri non può dire che il suo obiettivo non è vincere spesso 1-0, la sua storia spiega che è l’allenatore che è riuscito ad ottenere più volte questo risultato. Guardate il Napoli, è entusiasmo puro, che non si ferma e cerca sempre la via della rete. Chissà se i tifosi vorrebbero uno come Spalletti, anche se dal punto di vista della testa ad Allegri non gli si può contestare nulla, specie vedendo anche le situazioni extra campo dei bianconeri. Però bisogna evolversi, la Juventus non ha standard europei e quindi fa fatica anche con le medio piccole in campo europeo. Bisogna saper mettere insieme esperienza e novità, tutti inseriti all’interno di un meccanismo dove vengono sfruttate tutte le caratteristiche individuali".
Cosa pensa di Sarri?
"Inzaghi è un allenatore che lascia il segno, lo si vede anche adesso nella Lazio dove non c’è la mano di Sarri, e se c’è si vede pochissimo. Si aspetta per poi ripartire veloci, oppure si cerca di sfruttare il lancio lungo. Ora si può contare anche su un Immobile ritrovato, ma oltre a questo il gioco di Sarri che tanto si aspettava continua a non uscire fuori. La Lazio gioca di contropiede, Sarri sta snaturando sé stesso, non è quello di Napoli. Sfrutta la profondità veloce o le corsie esterne. Oltre a questo, nient’altro".
Sulle parole di Mourinho?
"Mourinho è questo. Un mago della comunicazione, vedo dietro alle sue parole del malumore. Nonostante tutto criticare la tifoseria l’ho ripetuto un piccolo passo falso, poteva usare altri toni, anche perché fino ad ora gli hanno fatto passare tutte le cose che ha detto, però non deve tirare troppo la corda. Per quanto riguarda la partita ha messo in campo una Roma contro il Verona che non mi è dispiaciuta. Anche con i giovani dal punto di vista dell’unità e della grinta ha lasciato un buon segno, riuscendo così a portare il risultato a casa. Così si da un’identità alla squadra, al netto poi del gioco espresso".
Su Italiano?
"Si è parlato tanto di Italiano, ma tutta questa trasformazione della Fiorentina non la vedo. Se prendi un costruttore di gioco, il primo obiettivo è non prendere gol, ma la Viola ne prende troppi. Ho qualche dubbio in merito al percorso dell’ex Spezia, così è difficile progredire".
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