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L’Aic ed i dubbi sul protocollo: “Adesso vogliamo chiarezza”. Il comunicato

Damiano Tommasi, presidente AIC (Getty)

La Figc ha definito l’obiettivo ovvero portare a termine la stagione. Gli organi del calcio hanno anche annunciato la possibile data di partenza ovvero quella del 13 giugno. La ripresa deve essere, però, assicurata sulla base del protocollo...

Celeste Maione

La Figc ha definito l'obiettivo ovvero portare a termine la stagione. Gli organi del calcio hanno anche annunciato la possibile data di partenza ovvero quella del 13 giugno. La ripresa deve essere, però, assicurata sulla base del protocollo medico definito dal comitato tecnico scientifico. Su tale protocollo si è soffermato anche l'Aic che ha indetto un nuovo incontro con i rappresentanti della Serie A. Di seguito il comunicato diramato tramite il proprio portale online.

L'Aic sul protocollo

Damiano Tommasi, presidente AIC (Getty)

"Le perplessità tra noi condivise riguardano soprattutto le tempistiche della ripresa della stagione.

L’ipotesi del ritiro per la creazione del “GRUPPO Squadra” è stata valutata e condivisa fin dall’inizio. In assenza di date certe appare prematura ogni valutazione sulle tempistiche.

Inoltre, le modalità di gestione delle eventuali positività di un membro del “GRUPPO Squadra” non sembrano idonee a garantire la conclusione del campionato. Esiste il concreto rischio di doversi fermare nuovamente vanificando così tutti gli sforzi profusi.

L’esigenza sentita da tutti noi è quella di avere chiarezza sui futuri protocolli concretamente attuabili nelle settimane successive alla prima fase di ritiro.Soprattutto con riguardo alle modalità di svolgimento delle partite di campionato. La consapevolezza dei passi da compiere per tornare in campo ci aiuterebbe a condividere un percorso, senza malintesi e rischi inutili in questo momento.

Nelle prossime ore e nei prossimi giorni si valuteranno ulteriormente tutti gli aspetti critici, anche attraverso un confronto con i medici, i tecnici e gli arbitri che, come i calciatori. Non vedono l’ora di trovare la giusta modalità di ripresa, preservando l’incolumità e garantendo l'uniformità di trattamento per tutte le persone coinvolte".