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AIC, Calcagno: “Sciopero non in cantiere, il decreto crescita falsa il mercato”

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Umberto Calcagno, presidente AIC, si è soffermato sul possibile sciopero dei calciatori in Serie A e il decreto crescita

Domenico D'Ausilio

Umberto Calcagno, vicepresidente FIGC e presidente AIC, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Punto Nuovo, soffermandosi sul possibile sciopero dei calciatori in Serie A e il decreto crescita.

AIC, Calcagno sul possibile sciopero dei calciatori

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"Decreto crescita nel calcio? Ci stiamo interessando da tempo del problema ed è un problema di sistema. Il grande exploit fatto dalla Nazionale agli Europei ci dimostra quanto sia importante avere vivai nazionali di livello. Abbiamo tante leggi e risorse per il nostro mondo proprio per l'utilizzo dei calciatori selezionabili. Dall'altro lato, è giusto preservare il livello delle competizioni. Non vogliamo impedire che il grande calciatore possa venire in Italia, ci interessa che, ad esempio, anche il mercato in Serie B vede percentuali di stranieri ben superiori ai campionati scorsi. Da un lato, nessuno contrastare la libera circolazione delle persone, ma c'è una norma che oggettivamente crea un risparmio fiscale tale da falsare il nostro mercato, non solo a scapito degli italiani, ma anche degli stranieri che già sono in Italia. Sciopero? Non è in cantiere, c'è un'interlocuzione con le autorità governative per riequilibrare le storture menzionate".

Sulla capienza dell'Olimpico per Italia-Svizzera

"Situazione Lega Dilettanti? Intanto, spero, che si ritorni alla normalità. Si tratta di una componente che rappresenta il calcio di base che sta soffrendo. I dati sui tesseramenti sono dati che ci preoccupano. Tornare alla normalità significa elezioni, quelle del 22 gennaio. Ci sono tecnicismi che la Federazione ha sottoposto al Collegio di Garanzia del Coni che da un lato preoccupano formalmente. Ma, quello che emerso ieri è la ricerca della migliore situazione di normalità. Capienza piena ad Italia-Svizzera? Stiamo parlando serenamente col Governo. Il calcio è stato da apripista nel mondo sportivo, tornare al 100% avrebbe un significato per il sistema-paese. C'è un'interlocuzione proficua in questi giorni, sarebbe molto bello avere questa capienza completa".